NO AL PROFESSIONISMO DELLA LEGALITA’ SI AGLI ATTI LEGALI

In consiglio comunale si è registrata puntualmente l’ennesima sconfitta dell’operato di una Amministrazione che predica legalità ma si assume poteri di così ampia discrezionalità da smentirsi sistematicamente. II voto del Consiglio comunale non ha tenuto conto del mancato rispetto di alcuni principi chiaramente espressi nel regolamento sulla Trasparenza adottato dal Consiglio Comunale con  del.  n° 86 del 7/7/09  e n° 5 del 19/1/2010. Secca la votazione del consiglio comunale 12 no 2 si: Secca la motivazione: bando illegittimo per mancanza dei requisiti di trasparenza ed ispirato invece ad una assoluta  discrezionalità. E’  nota a tutti la cronica carenza dei vigili urbani che avrebbe dovuto essere affrontata  già da diversi anni. Il problema  invece viene riservato a questo scorcio finale di amministrazione, con l’evidente intenzione di sfruttare politicamente l’evento scherzando con i bisogni della gente, in un momento in cui  forte è la crisi del lavoro.                                                                                

Questi i  limiti riscontrabili nella stesura del bando:

1.            Scelta esclusiva del quiz come strumento di selezione .

Selezionare solo per quiz  significa incanalare la scelta verso nomi “predestinati”. Non vengono  precisati i parametri e i coefficienti di valutazione

2.            Omessa considerazione dei titoli  posseduti dei  candidati secondo tipologie valutabili.

I titoli  sicuramente possono contribuire a  garantire anche competenze di base o requisiti utili allo svolgimento del ruolo professionale.

3.            Omessa indicazione del peso ponderale dei relativi punteggi

4.            Assegnazione di periodi di lavoro a discrezione in modo generico secondo le esigenze dell’Amministrazione.

Si concorre per qualcosa di ben definito: pertanto, la durata dell’incarico, soprattutto data la perdurante carenza grave di personale nell’organico dei Vigili urbani, dovrebbe essere particolarmente definita in modo da offrire ai candidati   serie prospettive di professionalità e di lavoro  e al personale ridotto al lumicino  dare  un attimo di respiro  con turnazioni più umane. La definizione di un bando di concorso di solito dovrebbe essere  elaborata  secondo principi regolativi chiari e rivolti a gli interessi di tutti i cittadini, garantendo efficacemente una gara “leale” per raggiungere l’obbiettivo. La discrezionalità di solito segue una logica clientelare e pre elettorale che non è assolutamente condivisibile. Chi predica legalità  non può mostrare di fare solo professione di legalità e celebrarla retoricamente e mediaticamente, ma deve operare sempre in tutti i  momenti della vita amministrativa con comportamenti ed atti informati alla più elementare trasparenza. Il Sindaco presenti  alla città un bando nel pieno rispetto dei principi della legalità se veramente vuole salvaguardare gli interessi dei cittadini. Il Consiglio sarà sempre garante del rispetto della legalità negli interessi dei cittadini. Se l’amministrazione vuole raggiungere gli stessi scopi, torni a dialogare con il Consiglio Comunale facendo prevalere gli interessi della collettività.      

 

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