Niscemi non si arrende: continua la lotta al Muos

Presso il Presidio di Contrada Ulmo, a poche decine di metri dalle reti della base della marina militare degli Stati Uniti, si è svolto il campeggio del Movimento NO MUOS. All’atmosfera gioviale del campeggio faceva da contraltare il nervoso andirivieni delle forze dell’ordine italiane (celere, esercito, carabinieri, forestale, finanza, digos e polizia scientifica) con uno sfoggio di mezzi da “battaglia campale”: ogni genere di veicolo a 4 ruote, più cavalli, elicotteri e furgoni per le intercettazioni ambientali.
Circa 150 compagne e compagni provenienti da ogni provincia siciliana con significative presenze continentali, hanno preso parte alla tre giorni.

La prima giornata è stata dedicata all’accoglienza e all’organizzazione dei servizi del campo mentre un gruppo di attiviste e attivisti ha svolto quattro comizi di quartiere in paese coinvolgendo la popolazione nelle tematiche della lotta NO MUOS, riscontrando il permanere delle simpatie ma al contempo una forte disillusione in atto. Il secondo giorno di campeggio ha visto sviluppare una importante discussione assembleare divisa nelle due parti della giornata. A partire dal documento “Crisi e tendenze alla guerra” elaborato dal Movimento, sono stati sviscerati i diversi aspetti della fase e i fili che collegano le questioni ambientali, l’immigrazione con le questioni economiche e col militarismo; il capitalismo, il cui modello di sfruttamento si manifesta all’interno delle situazioni territoriali, è particolarmente attivo nel cercare di sopravvivere alla sua crisi attraverso l’uso dello strumento bellico nelle varie situazioni di conflitto economico-commerciale e sociale. Una tendenza che purtroppo non viene ancora compresa appieno rendendo particolarmente deboli le lotte contro la guerra.

Il Movimento NO MUOS ha lanciato nel corso dell’assemblea la proposta di un mutuo aiuto organico fra le varie realtà di lotta territoriali, impegnandosi a portarla avanti con tutte le proprie forze; l’esperienza del convegno del 12 giugno “La Sicilia fra la guerra” verrà esportata nei vari territori quale contributo alla crescita di un dibattito che faccia rivelare il contesto generale in cui le singole situazioni sono immerse e la possibilità di aggiungere agli obiettivi specifici anche obiettivi generali come la lotta anticapitalista e la lotta alla guerra.

Durante la notte una passeggiata verso la base ha portato allo scoperto l’esagerato spiegamento di forze fatto affluire attorno al campeggio, un livello di controllo e di repressione gravissimo, ed un segno di quanto l’attuale governo sia totalmente asservito agli interessi della potenza americana.

La giornata di domenica si è aperta con una discussione su femminismo e anticapitalismo, sviluppata attraverso quattro gruppi di lavoro, che ha sviscerato il tema attraverso quattro direttrici: violenza di genere, regolamentazione della sessualità, ecologia e razzismo.
Nel pomeriggio circa 400 compagni hanno dato vita al corteo per le vie di Niscemi lungo un percorso che ha attraversato i quartieri popolari, con continui interventi al microfono e i tradizionali slogans di questa battaglia. All’arrivo in Largo Mascione si è svolto il comizio conclusivo davanti a un folto pubblico.

Foto: La Sicilia

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