Nessuna opera nel sud-est, il Recovery Plan si è fermato a Siracusa

Le riforme previste nella Pubblica amministrazione, nella Giustizia, nei Tributi, nella Semplificazione e nella Digitalizzazione avranno impatto anche da noi. Ma fra le 337 pagine del Recovery Plan non c’è un solo euro per opere nel ragusano.
Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), il cosiddetto Recovery Plan che vale 248 miliardi complessivi e che attende l’esame della Commissione europea, c’è quanto il governo italiano intende avviare per risollevare l’economia dalla crisi provocata dalla pandemia da coronavirus. Il 40% delle somme è destinato al Sud del Paese, assicura il Governo Draghi.

La cifra guarda al complesso dei progetti e non, in senso stretto, a quelli previsti da Next Generation EU, che hanno un orizzonte temporale al 2026. Nel dettaglio di questi ultimi, le risorse ammontano a 235,6 miliardi: 191,5 della Recovery and Resilience Facility, 31 dal Fondo complementare, 13,5 del programma React-Eu. I 191,5 miliardi del RRF si dividono in 68,9 miliardi di euro in sovvenzioni a fondo perduto e 122,6 miliardi di euro in prestiti.

In Sicilia previsti interventi specifici per la connessione ferroviaria del porto di Augusta e dell’aeroporto di Trapani, per la riqualificazione della stazione di Siracusa, per l’avanzamento ulteriore dell’Alta Velocità ferroviaria Palermo-Catania-Messina, la sperimentazione dell’idrogeno nel trasporto ferroviario, nuovo personale a tempo determinato negli uffici del Tar, misure per garantire la piena capacità gestionale dei servizi idrici e il rafforzamento delle Zone economiche speciali (Zes).
D’altronde il Pnrr esclude finanziamenti per costruire nuove autostrade; qui gli unici impianti previsti sono quelli di ricarica elettrica lungo le arterie esistenti.

Guardando a quanto sta succedendo per la Rosolini-Modica, il cui primo tratto fino a Ispica dovrebbe essere aperto a giugno, l’intervento pubblico viene frenato dai continui ritardi e rinvii. Per trovare i fondi sufficienti a proseguire verso Scicli, Ragusa, Comiso, Vittoria e Gela, migliorando la circolazione turistica e commerciale, occorrerà percorrere altre strade.

Investimenti nel sud del sud Italia? Ci sarà certamente l’impatto della digitalizzazione che aiuterà le imprese, la velocizzazione dei processi penali e civili, il miglioramento dei procedimenti nella Pubblica amministrazione e nel fisco attraverso anche una semplificazione rispetto alle enormi regole esistenti. Chissà, forse avremo qualche asilo nido in più.

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