“NEMMENO CON UN FIORE” PER LA GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE A MODICA

Giovedì 25 novembre nell’aula Magna del Liceo Scientifico “G. Galilei” la Compagnia del “Piccolo Teatro” di Modica ha presentato “Nemmeno con un fiore”. Uno spettacolo che ha voluto riflettere sulla violenza perpetrata ai danni sulle donne. “Nemmeno con un fiore” è una pièce patrocinata dal comune di Modica che ha aderito alla campagna internazionale di sensibilizzazione verso l’odioso fenomeno che dilaga in tutto il mondo, per iniziativa di Amnesty International, gruppo di Ragusa e dall’Associazione Non Più Sole. Si tratta di uno spettacolo denuncia rivolto ai ragazzi delle scuole per favorire momenti di formazione e di sensibilizzazione su un tema di grande attualità nello scenario mondiale come quello della violenza sulle donne. Il Dirigente del Liceo Scientifico di Modica Corrado Roccaro ha accettato di buon grado consapevole che “del problema bisogna parlare perché l’educazione alla non violenza passa per la  conoscenza e la denuncia. La scuola è una istituzione forte che deve dare messaggi decisi di rifiuto verso qualunque forma di sopruso verso i più deboli”. Le storie che sono state raccontate sono storie vere scritte da autori del calibro di Dacia Maraini, Simona Tagliaventi e Tehmina Durrani.

Ci siamo fermati a parlare con l’attrice Fatima Palazzolo alla quale abbiamo chiesto di darci qualche notizia in più: “la storia rappresentata la violenza, il disagio, il dolore subito da tante donne che vivono in paesi del sud e del nord del mondo, paesi occidentali ed orientali. Gli autori della violenza sono uomini di ogni fascia sociale ed è rappresentata ogni sorta di violenza da quella sessuale e fisica, alle percosse all’omicidio: si pensi che negli Stati Uniti una donna viene picchiata dal suo partner o ex partner ogni 18 secondi e che sono 4800 le donne aggredite dal partner o ex partner nell’arco di una giornata. Per non parlare della forma di violenza più subdola come quella psicologica, meno denunciata, e più difficile da dimostrare. Lo spettacolo è una tragedia moderna. La tragedia greca classica non si può comprendere se non all’interno delle dinamiche della società; un rito collettivo che doveva procurare emozioni forti negli spettatori, appassionarlo, commuoverlo, provocarlo ed ammonirlo.

Con queste storie si vogliono esprimere valori che devono essere condivisi, vogliamo informare e ammonire chi assiste.”. Al regista Marcello Sarta abbiamo chiesto il perché del titolo: “ Il titolo è provocatorio: si dice comunemente che le donne non si dovrebbero toccare “nemmeno con un fiore”. Di questo spettacolo esiste una versione completa che per ragioni di spazi non abbiamo potuto mettere in scena oggi. C’è una parte musicale con un gruppo di musicisti e cantanti dal vivo e delle ballerine”. Lo spettacolo è poi stato seguito da una conferenza a cura di Carmelo Pulvirenti, rappresentante di Amnesty International di Ragusa. “L’amministrazione comunale- ha dichiarato l’assessore per i Beni Culturali Anna Maria Sammito – ha accolto con entusiasmo questa iniziativa e voglio esprimere la mia gratitudine di donna alla Compagnia del Piccolo Teatro per averci proposto questo lavoro che dovrebbe girare in tutte le scuole”. (Marcella Burderi)

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