Nell’era della mutazione dei linguaggi, l’eterna attualità di Gesualdo Bufalino. Presentata la sceneggiatura inedita su donna Florio all’interno de “L’ingegnere di Babele”

Weekend di raffinata contaminazione culturale a Comiso per la seconda edizione de “L’ingegnere di Babele”. I primi due appuntamenti di apertura del festival hanno già trasmesso vibrazioni capaci di coinvolgere il pubblico in un viaggio tra i linguaggi dell’arte. Sabato 18 giugno il loggiato della Fondazione Bufalino, dopo l’apertura ufficiale con i saluti del presidente della fondazione Giuseppe Digiacomo, del direttore del comitato scientifico Nunzio Zago, insieme all’assessore del Comune di Comiso Biagio Vittoria, ha ospitato il primo appuntamento dal titolo “Il dolore sulla bilancia.

Un assolo per la pace”. La giornalista e critica d’arte Elisa Mandarà ha presentato l’ultima opera pittorica di Giovanni La Cognata. Il quadro dal titolo “È tornata”, come uno specchio dell’amara e insensata situazione che l’Ucraina sta vivendo, l’orrore della guerra, la morte e l’impotenza, riflette con estrema capacità espressiva il dolore che accompagna l’attuale condizione, ma non può scindersi dalla speranza che la pace possa nuovamente illuminare i volti e i cuori di chi, in questi mesi, a più livelli, sta vivendo le assurdità di un’epoca che si definisce moderna, intelligente e avanzata. Attraverso uno scambio tra la giornalista e l’autore dell’opera, si è aperto un interessante dibattito sulla poetica dell’artista. L’opera sarà esposta nei locali della Fondazione Bufalino fino al 20 luglio e sarà fruibile secondo i normali orari di apertura.

A seguire un altro importante momento del festival ha coinvolto il pubblico che ha partecipato con interesse ed entusiasmo. Con lo spettacolo “Eine Kleine Nachtmusic” le parole dello scrittore comisano hanno ripreso vita grazie all’intensa interpretazione di Antonio Ruello e Federica Cilia, che hanno curato la lettura di alcuni toccanti testi. L’attualità dei contenuti bufaliniani invita a profonde riflessioni.


Domenica 19, in occasione del secondo appuntamento del festival, è stato presentato un Bufalino nelle inedite vesti di sceneggiatore. È stata infatti ritrovata lo scorso anno, tra le carte autografe dell’autore, una sceneggiatura dal titolo “Io, Franca Florio”, dedicata alla vita della “regina di Palermo”, la straordinaria moglie di Ignazio Florio. Dopo i saluti del deputato regionale Giorgio Assenza e del sindaco di Comiso Maria Rita Schembari, il presidente Giuseppe Digiacomo ha aperto i lavori dell’interessante incursione di Bufalino autore tra cinema e letteratura. Presenti Massimo Onofri, critico e scrittore che ha anche curato l’introduzione del testo, insieme a Nunzio Zago, direttore scientifico della Fondazione, e l’artista Giovanni Robustelli, che ne ha disegnato le illustrazioni, utilizzando inchiostro di china allo scopo di donare un effetto illustrativo che mantenesse le stesse atmosfere evocate da Bufalino. A chiudere l’incontro l’intervento di Salvatore Schembari di Archilibri, che in collaborazione con la Fondazione Gesualdo Bufalino ha curato l’edizione del libro.

Il testo ha la prefazione del critico cinematografico e rettore della IULM di Milano Gianni Canova. Le pagine dell’opera sono ricche di dettagli e particolari, con attenta precisione vengono descritte scene, ambientazioni e dialoghi, esempio di accurata conoscenza del linguaggio cinematografico e testimoni di una forte passione cinefila dello scrittore. “Questa seconda edizione del festival ha come scopo quello di sperimentare nuovi percorsi nella diffusione di questo grande scrittore che appartiene certamente a Comiso ma appartiene alla storia della letteratura mondiale. E questa sperimentazione riguarda un cortocircuito che cerchiamo di far scattare tra le sue opere, su cui si riflette e costruisce, assieme a poeti, attori, musicisti, critici. Un modo originale di ritrovare la freschezza e l’attualità di Bufalino”.
Per il sindaco di Comiso, Maria Rita Schembari, “Bufalino si conferma ingegnere di Babele non solo per quel che riguarda la sua opera ma anche per i linguaggi che riesce a suscitare in diverse forme d’arte, come nel caso, in questa edizione, del cinema e del teatro, ma anche della pittura e della poesia”.
Anche quest’anno, su proposta dell’on. Giorgio Assenza, l’Ars ha concesso il patrocinio dell’evento. “Un festival di altissimo livello, di grande interesse, di valenza culturale che fa invidia a tante manifestazioni più blasonate del nostro Paese”, commenta il deputato regionale Assenza.


Il prossimo fine settimana, nei giorni dal 24 al 26 giugno, debutterà lo spettacolo teatrale “Io, Franca Florio”, tratto dall’omonima sceneggiatura, con la regia di Giampaolo Romania, prodotto da Spazio Naselli per la Fondazione Gesualdo Bufalino. Le pagine dell’inedita opera prenderanno vita nel cortile della Fondazione, rappresentando la storia affascinante di Franca Florio, donna di estrema bellezza d’animo, di fine intelligenza e capacità diplomatiche, che è riuscita a trasformare Palermo in salotto della Sicilia. Esempio di eleganza e opulenza, ha anche conosciuto il profondo dolore per la morte precoce dei figli, oltre che ad aver subito il tracollo economico della famiglia.


Il festival ha il sostegno del Comune di Comiso, dell’Assemblea regionale Siciliana, della Banca Agricola Popolare di Ragusa e di Agriplast. Tutti gli eventi si svolgeranno a Comiso, presso il cortile della Fondazione Gesualdo Bufalino (Piazza delle Erbe, 13). L’ingresso agli eventi è gratuito, si accede con prenotazione solo per lo spettacolo teatrale “Io, Franca Florio” del 24/25/26 e per il talk musicale di Giovanni Caccamo, “Nell’ora dell’ultimo naufragio” del 29 giugno. Info su www.fondazionebufalino.it

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