È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
NELLE ACQUE ITALIANE UN “COCKTAIL” DI PESTICIDI
14 Gen 2015 18:20
L’ISPRA ha pubblicato l’edizione 2014 del Rapporto Nazionale Pesticidi nelle Acque. Una sintesi di tutti i dati forniti dalle Regioni e dalle ARPA.
Sono stati esaminati circa 30000 campioni in tutta Italia su acque superficiali e acque sotterranee per un totale di oltre 1 milione e 200 mila misurazioni analitiche.
Risultano in totale nelle nostre acque qualcosa come 175 diverse sostanze che vanno a comporre un “cocktail” dalle imprecisate conseguenze tossiche sulla salute umana e degli ecosistemi.
Nel 56,9% dei punti di monitoraggio delle acque superficiali e nel 31% di quelli delle acque sotterranee, sono stati riscontrati soprattutto pesticidi.
Sia per la grande vocazione agricola, sia per un più ampio e dettagliato monitoraggio, risulta essere la Pianura Padana la zona d’Italia più inquinata da queste sostanze. Infatti anche nelle zone del Sud Italia dove le misurazioni sono più stringenti si sono osservati picchi nelle rilevazioni.
«Nelle acque superficiali, 253 punti di monitoraggio (17,2% del totale) hanno concentrazioni superiori al limite. Le sostanze che più spesso hanno determinato il superamento sono: glifosate e il suo metabolita AMPA, metolaclor, triciclazolo, oxadiazon, terbutilazina e il suo principale metabolita. Nelle acque sotterranee, 152 punti (6,3% del totale) hanno concentrazioni superiori al limite. Le sostanze più frequentemente rinvenute sopra il limite sono: bentazone, metalaxil, terbutilazina e desetil-terbutilazina, atrazina e atrazina-desetil, oxadixil, imidacloprid, oxadiazon, bromacile, 2,6- diclorobenzammide, metolaclor».
Un dato importantissimo è quello relativo alla presenza contemporanea di più sostanze i cui effetti cumulativi su ambiente e uomo sono spesso sconosciuti (per l’assenza di dati sperimentali): in alcuni siti di monitoraggio sono stati riscontrati fino a 36 pesticidi differenti nello stesso campione di acqua prelevato. “Il rischio derivante dall’esposizione a miscele di sostanze è sottostimato dalle metodologie utilizzate in fase di autorizzazione come segnalato anche dai comitati scientifici della Commissione Europea”.
Nel Rapport leggiamo che Sicilia è una delle poche regioni ad eseguire un numero di campionamenti e ricercare un numero di sostanze ben al di sopra della media nazionale.
«Il monitoraggio della Regione, d’altra parte, riguarda essenzialmente la provincia di Ragusa, dove esiste una rete capillare e il monitoraggio copre uno spettro di sostanze molto ampio. Seguono il Friuli-Venezia Giulia con 15,3%, la Lombardia con il 9,5%, il Piemonte con il 9,0% dei punti di monitoraggio sopra i limiti».
«Imidacloprid: È un insetticida sistemico che agisce per ingestione, indicato per il controllo di afidi e aleurodidi, impiegato in frutticoltura, orticoltura, tabacco e floricole. La frequenza di ritrovamento della sostanza nelle acque superficiali è del 24,3% dei 189 punti di monitoraggio controllati. Nelle acque sotterranee è stata riscontrata soprattutto in Sicilia, nel ragusano, dove è presente nel 9,1% dei 419 pozzi,in 15 casi (3,6%) con valori superiori allo standard di qualità. In termini di frequenza è la sostanza che determina il maggior superamento degli SQA* delle acque sotterranee».
«Triadimenol: È un fungicida sistemico ad ampio spettro d’azione. È stato riscontrato principalmente nelle acque sotterranee della Sicilia. A livello nazionale è stato ritrovato nel 6,8% dei 337 pozzi monitorati, in 4 casi sopra lo SQA».
*I livelli di riferimento sono i limiti di qualità stabiliti a livello europeo e nazionale: gli Standard di Qualità Ambientale (SQA) per le acque superficiali [Dir. 2008/105/CE, D.Lgs. 152/2006], le norme di qualità ambientale per la protezione delle acque sotterranee [Dir. 2006/118/CE].
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