Un incarico di alto profilo scientifico e istituzionale che porta la sanità della provincia di Ragusa al centro del panorama medico nazionale e internazionale. Gaetano Cabibbo, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Medicina Interna dell’ospedale “Maggiore-Baglieri” di Modica, è stato nominato membro del Direttivo nazionale della FADOI, la Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti, e […]
Negare, e negare sempre, e fortissimamente negare
04 Nov 2020 09:59
C’è una dimensione intimistica dell’umano che è anche un noto meccanismo psicologico: negare per non soffrire. Negare perché è dura accettare una verità che non ci piace. E l’essere umano, lo sappiamo per comune esperienza, ha una capacità pressoché infinita di ingannarsi. Ci inganniamo di fronte alla realtà che ci urla in faccia quale sia lo stato dei fatti. Ci inganniamo perché non vogliamo accettare che una persona, magari a noi cara, un fidanzato, un amico, un parente, sia in realtà quello che non vogliamo vedere e allora lo giustifichiamo, sempre. E ci raccontiamo una serie di menzogne pietose, o pensiamo a chissà quali complotti. O magari diamo la colpa delle sue mancanze ad altri. Con il Covid, l’impressione che si ha, leggendo da qualche mese a questa parte i commenti sui social, o ascoltando le chiacchiere di amici e parenti in giro per le nostre città, è praticamente la stessa. Ci inganniamo, fino all’inverosimile, che non esiste, che è un complotto di chissà quali poteri, che è tutta una farsa per “vendere i vaccini”. Che non è così mortale come dicono, che “non si muore solo di Covid”.
Che non si muore solo di Covid, è vero come è vero che dobbiamo pagare le tasse. Ma che il Covid ha dato il colpo di grazia a tantissime persone, magari anche in là con l’età e con malattie pregresse, è altrettanto vero come è vera la luce del sole. E questo non vi basta?
Li abbiamo visti i reparti Covid: isolati dal resto del mondo come su un’astronave, i pazienti gravi vengono aiutati a respirare con un casco speciale. Quando non è sufficiente, si passa ad una manovra che è stata spiegata da chi è sopravvissuto: la “pronazione”. I polmoni si riempiono di liquido e ciò significa che si affoga ogni qualvolta si tenta di respirare. I pazienti vengono distesi per un certo numero di ore a pancia in giù, affinché il polmone possa distendersi. Poi, viene rivolto di schiena e poi di nuovo la stessa operazione ogni tot ore. E’ questo l’ultimo stadio. Se si riesce a superarlo si hanno buone probabilità di farcela. Altrimenti, chi non ce la fa, muore senza neanche aver avuto la possibilità di salutare un parente, un amico. Senza neanche aver detto addio al mondo. Perché chi muore di Covid, muore solo. Una solitudine che è stata descritta da chi ha avuto la fortuna di farcela e di tornare indietro, fra i vivi. E non senza strascichi, dato che tutti i sopravvissuti hanno dichiarato che la capacità polmonare non è più la stessa: fiato corto, stanchezza e spossatezza, probabilmente, accompagneranno queste persone per tutta la vita.
Ma nel felice Paese che è l’Italia dove un giudizio unanime, diceva Pasolini, non si avrà neanche sulla tragedia dei lager, tutto questo non basta. Perché è sufficiente un commento su facebook di un profilo qualunque di un tizio qualunque, per far passare tutto questo come il delirio di qualche invasato. E a nulla vale il fatto, evidente e palese, che le sanità di mezzo mondo sono state praticamente sovvertite dall’arrivo del Covid, compresa quella ragusana che ha dovuto fare i conti con i propri limiti e nonostante tutto, prova a reggere. A nulla vale il fatto che le economie di tutti gli Stati del mondo sono a pezzi: quale Stato, dovete spiegarci, è così fuori di testa da affossarsi da solo per una banale influenza, come dicono molti?
E sul tema complotti, poi, raggiungiamo l’apice dell’illogicità e della follia: il Covid è nato “per far arricchire le case farmaceutiche” che, notoriamente, erano povere. E allora le case farmaceutiche mettono sotto scacco tutto il mondo e le economie di tutto il mondo per vendersi un “vaccino”. Vaccino che fin’ora non è neanche arrivato, tra l’altro. E che probabilmente, dicono gli esperti, non arriverà mai dato che il virus muta ogni tre mesi, secondo gli ultimi studi. La teoria del complotto vuole che il Covid sia un’invenzione da laboratorio “della Cina” o “dell’America”. Che, però, sono state colpite duramente anche loro dal virus. Questo perché “è sfuggito al loro controllo”. Motivo per cui sarebbe stato ordito tutto questo? Non si sa. Un complotto di cui non si capisce quale sia il fine. Perché, allora non affidarsi alla logica e alla razionalità e soprattutto credere a ciò che si vede, invece di pensare ai complotti più incredibili? Il rasoio di Occam qualcosa ce l’ha pure insegnata: di solito, la scelta più semplice è quella più vera. Non si hanno gli occhi per guardare? Non si vedono i nostri amici e i nostri familiari diventare positivi giorno dopo giorno e alcuni di loro finiscono anche in ospedale? E alcuni di loro, non avevano neanche malattie pregresse, neanche il raffreddore. No, il Covid non è una semplice influenza. Perché è vero che un’influenza può degenerare, ma non ti porta ad avere una polmonite interstiziale bilaterale e non si finisce, in genere, attaccati ad un respiratore.
E se tutto ciò non vi basta, se per voi è tutto un complotto, allora meritate di credere anche alle chimere, a Babbo Natale e alla Fata Nocciola.
Credete pure a chi va al pronto soccorso di Vittoria per far vedere che “ambulanze non ce ne sono ad intasare il pronto soccorso”, perché tanto noi giornalisti della cronaca locale, accusati di “speculazione”, se non di peggio, siamo al servizio di chissà quale potere forte, forse della CIA o del KGB. E tutto questo solo perché ogni giorno diamo il report dei positivi e dei ricoverati. E per la cronaca, siamo gli stessi che quando i numeri erano calati, durante il periodo estivo, li abbiamo scritti ugualmente. Riteniamoci fortunati a non essere stati colpiti dal Covid: e se ora volete insultarci, fatelo, a noi non importa. Noi ricerchiamo la verità senza pregiudizi in qualunque forma si presenti. E una ricerca della verità, presuppone anche il fatto di saperla accettare così com’è. Anche se non ci piace. Anche se vorremmo che fosse altro. Voi, potete continuare a negare.
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