NECESSARIA LA LAUREA PER LA PROFESSIONE DI GIORNALISTA

Finalmente l’Italia si adegua in parte dgli altri Paesi: Per fare il giornalista ci vorrà la laurea in giornalismo, scienze della comunicazione, lettere, scienze politiche e sociologia. E’ finita la pacchia per i semianalfabeti che si scrivevano all’Albo con la compiacenza dell’editore e del direttore responsabile che potevano camuffare firme e retribuzioni facendo diventare giornalista chiunque. Abbiamp avuto casi addirittura di semianalfabeti giornalisti che erano in lotta stabile con la lingua italiana e gente che non ha mai capito nulla di nulla. Adesso ci vuole la laurea come in tiutti i Paesi civili del mondo anche se per i pubblicisti, cioè i giornalisti che non hanno un rapporto di dipendenza con l’organo di informazione è previsto solo il colloquio o l’esame alla fine dei due anni di pratica del giornalismo. Ma questa disparità assieme  a tante cose da modificare come ad esempio il Consiglio nazionale dell’Ordine formato da 150 persone (troppi, troppi) potrà essere eliminata quando la legge andrà all’altro ramo del parlamento. Sulla laurea, massima adesione perchè noi abbiamp visto  ignoranti laureati ma mai laureati ignoranti.

D’altra parte così come per tutte le professioni, può fare il medico chi è laureato in medicina, l’ingegnere se ha la laurea in ingegneria, l’avvocato se è laureato in giurisprudenza e così via; non vediamo perchè si debba poter svolgere la professione di giornalista senza essere laureato in giornalismo e per giunta da gente che è in continuo litigio con l’italiano. Insomma qualcosa si muove anche se noi siamo per l’abrogazione di tutti gli organi professionali purchè per esercitare una professione si abbia la laurea adeguata. Speriamo che le modifiche da apportare siano quelle giuste così avremo sicuramente dei giornalisti più colti di quelli che in genere bazzicano nelle redazioni di alcui organi di stampa.

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