Nascono sulla sabbia, tornano dopo vent’anni: Caretta Caretta, il rito della natura. VIDEO

Sarà un agosto speciale, fatto di attesa, silenzio e meraviglia. Sulla spiaggia dorata di Santa Maria del Focallo, in provincia di Ragusa, sono attualmente presenti otto nidi di tartaruga Caretta Caretta. Le schiuse sono attese tra la fine di agosto e i primi di settembre, e il litorale si prepara a vivere quello che i volontari definiscono da sempre “il miracolo della vita”.

A raccontare il lavoro silenzioso e instancabile che precede ogni schiusa sono i volontari del WWF e le biologhe coinvolte nel monitoraggio del territorio. Tiziana Scuto, insieme al team che quotidianamente pattuglia le spiagge, ha spiegato il delicato processo che porta le piccole tartarughe alla luce.

Dalla scoperta alla schiusa: un rito naturale tra scienza e magia

Tutto inizia con la scoperta delle tracce lasciate sulla sabbia dalla tartaruga madre. A quel punto, viene avvisata la biologa referente per la Sicilia Orientale, Oleana Prato, e la zona viene messa immediatamente in sicurezza. Un recinto delimitato da corde e segnalazioni evita che i bagnanti, senza accorgersene, possano calpestare le uova, che restano sotto la sabbia per circa 90 giorni.

La schiusa avviene al tramonto o nelle ore notturne – spiegano i volontari – quando la spiaggia è silenziosa e l’inquinamento luminoso è minimo. È in quel momento che decine, a volte centinaia, di piccole tartarughe emergono e cominciano la loro corsa verso il mare”.

Un imprinting eterno: le tartarughe tornano dove sono nate

C’è un dettaglio sorprendente e poetico in tutto questo: le femmine di Caretta Caretta che nasceranno in questi giorni memorizzeranno per sempre la spiaggia. E dopo vent’anni, se sopravvissute, torneranno a deporre le uova nello stesso punto. È una connessione ancestrale, un filo invisibile che lega la vita al luogo in cui tutto ha avuto inizio.

Un invito a partecipare, con rispetto

Chi volesse vivere questo evento straordinario potrà farlo. Le schiuse saranno visibili in spiaggia, alla sera, ma è essenziale non disturbare, evitare luci forti, rumori, e soprattutto non toccare mai le tartarughine.

“È un’esperienza che lascia senza fiato – raccontano i volontari – ma va vissuta con la consapevolezza di essere ospiti di un momento sacro della natura”.

Una speranza che cammina sulla sabbia

Ogni nido può contenere fino a cento uova, e con otto nidi attivi a Santa Maria del Focallo, si attendono centinaia di nuove vite. In un mondo sempre più segnato da emergenze ambientali, ogni piccola tartaruga che raggiunge il mare è una speranza che resiste.

La spiaggia iblea, ancora una volta, si conferma santuario naturale di biodiversità, grazie all’impegno della scienza, del volontariato e del rispetto collettivo.

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