NASCERÀ UN MUSEO E UN NUOVO POLO DI ATTRAZIONE TURISTICA

Con la consegna simbolica di una chiave, fatta di cioccolato, il Sindaco, Antonello Buscema, il suo Vice Enzo Scarso, hanno, ieri pomeriggio, affidato i locali da basso della Scuole media “P.Scrofani” del Coso Garibaldi al Presidente del Club Vespa Modica, Sergio Cannarella.

Presenti numerosi soci del club impegnati in questi giorni in un’operazione di bonifica e di ripristino dei locali, da anni non occupati, liberandoli da erbacce e ripristinando alcuni infissi.

La sede diventerà un Museo della Vespa e occuperà, a mo’ di vetrina da esposizione, i sei locali che danno sul Corso Garibaldi che saranno recuperati sull’indicazione di un progetto che riguarderà tutta l’area data in comodato dall’Ente.

I locali occupati saranno destinati ad una segreteria, a magazzini deposito, un’officina per il restauro delle Vespe, locale per sala riunioni e conferenze e i servizi di supporto all’attività del museo.

L’Ente ha avviato un’interlocuzione con il Dipartimento di Salute Mentale del “Maggiore” di Modica, ieri presenti con il primario  dr. Francesco  Sanfilippo e la dr.ssa Alessandra Barone, sulla scorta di una convenzione per consentire a giovani in cura di poter frequentare il Vespa Club e aumentare, così, le loro condizioni conoscitive attraverso la mitica due ruote.

Il presidente del Vespa Club Modica che conta 325 soci, da ieri un nuovo iscritto il Sindaco di Modica, residenti a Modica e nei comuni del comprensorio, ha inteso ringraziare l’amministrazione per aver concesso l’uso dei locali che torneranno ad essere vissuti non appena saranno interamente restaurati a cura del Vespa Club.

“ Il futuro museo della Vespa e le attività sociali che ruotano intorno a questo nuovo polo di attrazione-commentano il Sindaco e il suo vice Enzo Scarso,- è un altro tassello strategico nella politica di un turismo  destinata agli appassionati della mitica due ruote in un luogo di passaggio di turisti che dalla parte bassa della città raggiungono il Duomo di San Giorgio e Modica Alta. Un motivo in più per fermarsi e  ammirare un pezzo di storia della locomozione su strada del nostro Paese.”


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