MULTE STRADALI: “GLI AUTOMOBILISTI SEMBRANO PERSEGUITATI DAL GOVERNO”

 

Dal 6 ottobre, entra in vigore il Decreto Legislativo 1 settembre 2011, n. 150, che all’art. 7 ha abbassato da 60 a 30 giorni i termini per presentare ricorso al giudice di pace contro le violazioni al Codice della strada.

“Si tratta dell’ennesima ingiustizia a carico dei tartassati automobilisti, che ora avranno sempre maggiori difficoltà ad impugnare una multa, visto che occorrono giorni perché un principiante  possa capire come si fa un ricorso e se esistono i presupposti per impugnare. Per non parlare dei tempi tecnici per avere la documentazione dai vigili, dalla foto dell’autovelox alla durata del giallo” ha detto Francesco Tanasi, Segretario Nazionale CODACONS.

“Gli automobilisti – spiega Tanasi a nome del Casper, Comitato contro le speculazioni e per il risparmio, – sembrano letteralmente perseguitati dal Governo.” Si tratta, infatti, del Governo che ha il record nella storia della Repubblica per il numero di provvedimenti presi contro gli automobilisti, pari almeno a 7:

 

1.      aumento della accise (luglio 2011), per una stangata pari a 60 euro ad autovettura;

2.      aumento dell’Iva sulla benzina (settembre 2011), per una stangata pari a 19 euro ad autovettura, oltre che sull’acquisto delle auto;

3.      introduzione del contributo unificato per i ricorsi delle multe a partire dal gennaio 2010, ricorsi che prima erano esenti da qualunque pagamento;

4.      aumenti ulteriori del contributo unificato, che prima passa da 30 a 33 euro e il 6 luglio del 2011 passa da 33 a 37 euro (per impugnare un divieto di sosta da 39 euro, quindi, se ne devono pagare 37!!!);

5.      aumenti esponenziali delle multe (come se inasprire le pene invece che aumentare i controlli servisse a ridurre gli incidenti stradali);

6.      aumento delle tasse sulle polizze rc auto;

7.      aumento dell’ Imposta provinciale di trascrizione (IPT)

 

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