MONS. STAGLIANÒ: “OCCORRE VIGILARE SUI PIÙ DEBOLI”

Oggi più che mai, in un momento storico in cui il numero dei nuovi poveri cresce in maniera esponenziale, è necessario non dimenticarsi di loro e fare qualcosa. Infatti a Pozzallo è stato presentato il “terzo quaderno dell’Osservatorio delle povertà” della Caritas diocesana.

Una folla attenta ha ascoltato i brani con cui si raccontano sofferenze e speranze dei poveri. Si tratta di una folta schiera di persone spesso isolate dalla società ma a cui bisogna dare l’attenzione che meritano. Per questo il sindaco di Noto, Corrado Bonfanti, ha accolto con favore il “Patto sociale” proposto dal vescovo e fondato su formazione, progettualità e cultura.

Anche il sindaco di Modica, Antonello Buscema, si è espresso in merito: “Il vero problema non sono le risorse ma la consapevolezza che i problemi dei poveri riguardano tutti. La famiglia e il territorio sono i luoghi per eccellenza del sostegno”. “Tuttavia — ha continuato Buscema —quest’attenzione ai più deboli non è un fatto naturale, è una cosa che dobbiamo al cristianesimo, ma che si può perdere come dimostrano esperienze storiche quali il nazismo. Per questo occorre sempre vigilare, occorre sempre tenere vivo il senso della dignità della vita di tutti e dei più deboli in particolare”.

Della stessa idea è ovviamente anche Mons. Antonio Staglianò, vescovo di Noto: “Ripartendo dagli ultimi si ritrova il bene comune. Ma per fare questo occorrono politici nuovi, occorrono uomini nuovi, occorrono cittadini partecipi, insomma generazioni nuove che possono nascere dal grembo indicato da Giorgio La Pira, modello di una politica alta, forma massima di carità: il grembo della contemplazione e della frequenza dei poveri”. “Solo su questa base — ha continuato Staglianò — si possono pensare e attuare politiche sociali veramente efficaci, costruendo finalmente un Laboratorio dal Sud con cui unire lotta e contemplazione”. 

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