MODICA, TRIBUNALE O GIUSTIZIA

Tra le tante misure che si vogliono adottare per affrontare la crisi economica, sembra ci sia anche la soppressione dei tribunali minori tra i quali anche il tribunale di Modica. A tal proposito, in un comunicato stampa del 18 agosto, il neo ministro della giustizia dichiarava: “…In questo quadro, auspico che tutte le parti interessate, dall’Anm all’avvocatura, dai sindacati alle comunità locali, diano prova della loro alta sensibilità istituzionale verso il bene comune e la cura dell’interesse generale, abbandonando logiche localistiche non più sostenibili e collaborando fattivamente al progetto di revisione delle circoscrizioni giudiziarie al quale stiamo lavorando (forti degli studi già in fase avanzata delle articolazioni ministeriali). L’obiettivo finale è quello di garantire gli ulteriori risparmi di spesa richiesti dalla nuova manovra finanziaria e l’ efficienza del sistema giudiziario nel suo complesso, anche attraverso una sempre maggiore specializzazione dei giudici che è realizzabile soltanto in uffici di medie dimensioni …”.
    Per tutta risposta all’appello del Ministro, l’on. Minardo ha rispolverato la vecchia idea di allargare il territorio del circondario, annettendovi i comuni di Noto e Rosolini e anche “Ragusa oggi”, nei giorni scorsi, ha ospitato una proposta di documento, elaborata da un consigliere comunale della sinistra, da fare approvare al consiglio comunale di quella città, volto ad evitare la soppressione del tribunale del luogo.
    Se ne parla come di un “pericolo” da scongiurare assolutamente e non se ne spiegano per niente le ragioni se non, di sfuggita, per il fatto che, esistendo un palazzo di giustizia di recente costruzione, la soppressione del tribunale sarebbe un grave spreco.
    Veramente da un esponente della sinistra ci si aspetterebbe un approccio al problema più serio e non campanilistico.
    Dalla presenza di un tribunale sul territorio i cittadini che hanno senso dello Stato si aspettano che esso amministri Giustizia. La Giustizia è una componente essenziale della convivenza civile ma anche presupposto essenziale per un corretto sviluppo economico della società. Per l’amministrazione della giustizia non è necessario che le Corti si trovino in ogni comune; ciò era utile nei tempi andati quando gli avvocati e i loro clienti si spostavano a dorso di mulo, non ora che i collegamenti tra i vari centri abitati sono piuttosto agevoli. Tra l’altro, se invece di volgerci indietro verso il passato    , guardiamo al prossimo futuro, dovremmo sapere che al ministero della giustizia esistono progetti di automazione, quale quello del processo civile telematico, che aspettano solo i finanziamenti per essere realizzati e che consentiranno agli avvocati di partecipare ai processi civili dal comodo del loro studio.
    Senza volerci affidare a queste speranze avveniristiche, salta agli occhi di qualunque persona di buon senso che l’esistenza di due tribunali a distanza di soli 15 km di strada (5 km in linea d’aria) è uno spreco organizzativo insensato, perché l’insieme dei due tribunali non è solo la somma dei giudici di ogni tribunale ma è il duplicato di un apparato organizzativo che, unificato, produrrebbe maggiore efficienza e darebbe la possibilità di un uso più razionale di risorse umane e materiali. Per fare solo un esempio, citando le statistiche pubblicate sul sito del ministero della giustizia, nel quinquennio 2004-2008 i procedimenti complessivi sopravvenuti per magistrato a Modica sono stati 2191 mentre a Ragusa sono stati 3255; cioè un magistrato di Modica, a parità di stipendio, ha avuto un carico di lavoro di un terzo inferiore rispetto a un collega di Ragusa. In un tribunale unificato, non solo si sarebbero distribuiti gli affari in misura uguale, ma si sarebbero ottenute economie di scala nella produttività dovute alla possibile specializzazione di magistrati e personale.
    Si deve poi ricordare che la soppressione di uno dei due tribunali non comporterebbe la chiusura dell’ufficio giudiziario nel suo complesso perché, così come a Vittoria, resterebbe la sezione distaccata dove continuerebbero a celebrarsi la maggior parte dei processi di interesse locale.
    Ai politici abituati a parlare per proclami, suggerirei di studiare, e di mostrare ai cittadini, i dati statistici relativi ai tribunali di cui si parla. Sui dati reali si può continuare questo confronto.
    Noi che vogliamo una giustizia che funzioni, e non una struttura che dia lustro alla nostra città, siamo convinti che la cosa più importante è razionalizzare il servizio giustizia e renderlo efficiente a favore del cittadino, possibilmente anche a costi più contenuti. A queste condizioni, e siamo sicuri che come noi la pensa la maggior parte dei cittadini della provincia, ivi compresi i cittadini di Modica, non è importante quale tribunale debba essere soppresso, se Ragusa o Modica.
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