Modica contro Salvini, la manifestazione contro il suo decreto. FOTO GALLERY

Anche da Modica si alzata, come in altre piazze italiane, la voce della protesta contro le politiche del ministro Salvini, soprattutto sull’immigrazione e in particolare contro il decreto sicurezza. In centinaia hanno manifestato così come è avvenuto contemporaneamente in molti comuni italiani “esprimere l’opposizione alle scelte governative gravemente lesive, secondo noi, dei diritti umani e della storia e della cultura italiana”.

Come spiegato dagli organizzatori delle attività spontanee in tutta Italia, la manifestazione del 2 febbraio nasce come reazione spontanea di un gruppo di cittadini impegnati nel sociale colpiti dal quotidiano sfoggio di barbarie e crudeltà. La nostra aspirazione è quella di far sapere che siamo dei normali cittadini intenzionati a contrastare politiche di governo che vanno, in modo antistorico, e riportano nel nostro paese razzismo e xenofobia.

Perché il 2 febbraio? Perché la data cade a pochi giorni dal Giorno della Memoria, perché non vogliamo essere come quelli che in tempo di guerra hanno fatto finta di non vedere quello che stava accadendo. La legge 132 (scioccamente chiamata “legge sicurezza”) disconosce e violenta il ruolo delle comunità locali; non a caso sono stati molti i Sindaci a protestare contro le deportazioni e lo sperpero di risorse e distruzione di buone pratiche di inclusione utili anche a comunità locali spesso a rischio di spopolamento e invecchiamento senza equilibrio demografico di persone giovani a causa della denatalità.

Le vicende di persone a cui viene impedito lo sbarco sul territorio europeo non può non ricordare la vicenda della St. Louis che nel maggio del 1939, carica di persone ebraiche in fuga dalla Germania nazista fu respinta da Cuba, USA e Canada e costretta a rientrare in Europa. E’ impossibile non vedere e quindi è impossibile non opporsi a queste politiche.

Da qui l’autoconvocazione di cittadini e associazioni che decidono di resistere alle scelte inumane e dannose di chi vorrebbe lasciare morire in mare e nei deserti coloro che scappano da guerra, fame e povertà; di chi interrompe i percorsi di assistenza e inclusione; di chi istiga all’odio e alla xenofobia dimenticando i nostri valori di accoglienza, apertura e convivenza manifestazione nazionale in centinaia di Comuni italiani.

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