Mimì Arezzo: il perché del voltafaccia della Kore

Non ci piace innanzitutto il comportamento della Kore di Enna, che prima firma e poi ritira la sua adesione; e non ci piace la reazione blanda, quasi inesistente, del nostro Consorzio. Conosciamo il linguaggio della politica tradizionale, fatto troppo spesso di logiche meschine e di potere; e riteniamo che la Kore di Enna non avrebbe mai ritirato la sua adesione all’istituendo Quarto Polo senza aver avuto assicurazione, dai suoi politici di riferimento, che sarebbe stata appoggiata anche da sola, senza l’ingombrante presenza delle università di Ragusa e Siracusa. La Kore è troppo indebitata per accettare di spartire con chicchessia gli aiuti statali e regionali; e forte di indubbi e ampiamente provati appoggi politici tenta la carta della divisione, del colpo grosso, della sopraffazione. Ancora una volta la nostra straordinaria Provincia, laboriosa e sana, rischia di subire i giochetti e le macchinazioni delle mafie politiche siciliane; questa volta sappiano tutti che non riusciranno nell’impresa. Ragusa da tanti anni ha sborsato miliardi, ha investito in mezzi, palazzi, attrezzature; ha creato un modello di città universitaria forse unica al mondo per le sue bellezze; ha politici in grado di lottare senza se e senza ma. Prendano atto i governi nazionale e regionale che l’accordo era già firmato e accettato anche dalle rappresentanze istituzionali di Enna, e si rendano conto che nessuno è più disposto ad accettare giochi politici di bassa lega, come sempre tendenti a premiare i peggiori amministratori, ed a seguire solo convenienze politiche e di potere. I componenti del Consorzio universitario di Ragusa, che continuano in modo pretestuoso e sospetto a restare una casta chiusa e impenetrabile, non fingano di minimizzare un problema che è invece di grande pericolosità, e la smettano di fuggire alla chetichella dimettendosi ad uno ad uno per sfuggire alle loro responsabilità. L’MPA, da parte sua, pur tenuta lontana dalle riunioni e dalle decisioni, si batterà fino alla morte perché questo ennesimo scippo ai danni di Ragusa non venga perpetrato, e sta già movendosi a livello regionale perché venga fatta piena luce su quanto sta accadendo.

 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it