Migranti, minori a rischio e tutele non adeguate. Visita dell’on. Boldrini

La situazione che riguarda i migranti minori di età e il sovraffollamento dell’hot spot di Pozzallo sono due degli elementi critici riscontrati dall’onorevole Laura Boldrini che ieri ha visitato le tre strutture della provincia iblea: il centro di trattenimento e hot spot di Modica, l’hot spot di Pozzallo e il centro di Cifali dove sono ospitati 117 minori non accompagnati, una sorta di hot spot satellite.

Le condizioni dei minori

“Una ragazzina somala mi ha fatto vedere il suo corpo. E’ tutta piena di piaghe è stata brutalizzata e torturata in Libia, mi ha fatto vedere che ha piaghe ovunque, nel corpo. E’partita dalla Somalia che aveva 13 anni, ora ne ha 17 ma se non attenzioniamo casi come questi, cosa dovremmo attenzionare?”. All’hot spot di Pozzallo, ieri c’erano oltre 400 persone. In promiscuità, minori con adulti, giovani donne, e bambini piccolissimi, questo racconta la presidente del Comitato permanente della Camera sui Diritti umani nel mondo che annuncia una interrogazione parlamentare “per sollecitare il governo ad un’ assistenza dignitosa per chi arriva in Italia, manca qualunque tipo di privacy, non c’è una presenza medica h24, e sono limitazioni che hanno un impatto forte sulla qualità dei servizi. I minori in una struttura così non dovrebbero starci”. Ma ce ne sono altri 117 a Cifali, lì tutti minori non accompagnati; dovrebbero stare 72 ore nella struttura prima di essere trasferiti ad un centro idoneo di seconda accoglienza ma “invece, la permanenza media è di 30-35 giorni, perché, anche in questo caso, mancano i posti di destinazione”. Le strutture di cosiddetta seconda accoglienza destinate a minori che potrebbero innquei luoghi iniziare percorsi di integrazione, studio, sono sature. Sono ragazzi con traumi profondi, arrivati anche dopo anni di viaggio e soprusi.

“Uno dei ragazzini ha appena 12 anni. Hanno raccontato di avere lavorato del tempo in Libia o in Tunisia, di avere subito atti di razzismo, di essere stati bastonati. Uno di questi ragazzi mi ha fatto vedere il braccio, è stato accoltellato. Sono ragazzini che hanno fatto una esperienza difficile soprattutto alla loro età” dice la Boldrini uscendo dal centro di Cifali. “Alcuni non hanno più i genitori, altri ne hanno solo uno. Tutti vogliono andare a lavorare, si sentono la responsabilità di dovere mandare i soldi a casa perché le loro famiglie per mandarli in Europa si sono indebitate”. 

Il centro per i trattenimenti e l’analisi sulla Tunisia 

“Anche minori e nuclei vulnerabili trattenuti qui perché non c’è disponibilità altrove. Invece di consentire il trattenimento dei minori assieme agli adulti – dice l’onorevole Boldrini al termine della visita alla struttura di Modica divisa tra area trattenimenti e zona ‘hot spot’-, si dovrebbe dare la precedenza alla tutela dei minori” e aggiunge: “Un minorenne non potrebbe essere trattenuto per decreto al pari di un adulto. Sbagliato, è grave e insopportabile”. Per la Boldrini il Governo ha dichiarato lo stato di emergenza migranti senza “predisporsi in modo adeguato alla evenienza di un aumento di arrivi”. Sui trattenimenti, procedura adottata per richiedenti asilo/protezione, se provenienti da paesi sicuri, la esponente del Pd contesta la definizione di “paese sicuro” per la Tunisia, luogo di provenienza di tutti i migranti fin’ora destinatari di provvedimenti di trattenimento non convalidati dal giudice. “La Tunisia non è un paese sicuro, c’è stato un colpo di stato, i carri armati hanno chiuso il parlamento, il governo è stato sciolto, il consiglio della magistratura idem, tutti i leader dell’opposizione sono in carcere e gli attivisti o agli arresti domiciliari o in detenzione. Se questo è un paese sicuro c’è qualcosa che non va”. 

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