MICHELE SBEZZI: “MASSIMA CAUTELA NEI COMMENTI SOPRATTUTTO SE NON CONOSCIAMO ANCORA LE MOTIVAZIONI DELLA DECISIONE ASSUNTA DAL CGA”

“Dopo che il Tar aveva annullato con sentenza il piano paesistico imposto alla provincia di Ragusa, il Cga ha emesso un’ordinanza con la quale dichiara sospesa l’esecutività di quella prima decisione. Le notizie sono ancora piuttosto scarse, ma sembra che con la stessa ordinanza sia stato invece respinto il ricorso di Legambiente, che sarebbe stata addirittura condannata alle spese”. Questo quanto sostenuto dal presidente dell’associazione “Territorio”, Michele Sbezzi. “In buona sostanza – prosegue – non è ancora neppure iniziata la fase della decisione vera e propria, quella che porterà alla sentenza; siamo solo nella fase cautelare e non si sa ancora neppure se la decisione adottata si basi sulla possibile fondatezza del ricorso oppure, più semplicemente, sulla necessità che tutto rimanga com’è durante il tempo che ancora ci vorrà per decidere. Se così fosse, in particolare, vorrebbe dire che il Cga non ha ancora esaminato il merito della questione, neppure per dire se lo ritiene del tutto infondato. Sono quindi ben pochi i commenti che si possono fare in questo momento.

Il primo riguarda Legambiente: se il ricorso è stato respinto con condanna alle spese, ciò potrebbe significare che il Cga ritiene Legambiente del tutto priva di legittimazione processuale (non avrebbe potuto neppure proporre il ricorso ?). Il secondo, ovviamente, riguarda invece i rumori da subito sollevatisi. Sembra francamente ancora troppo presto, e troppo poche le notizie, perché si possa dire qualcosa di sensato. Se l’uomo della strada può forse pensare che ancora una volta, in Italia, un giudice decide in modo apparentemente ben diverso da quello che l’aveva preceduto, e se ciò può lasciare sgomenti, bisogna ricordarsi che qualsiasi decisione di qualunque giudice va, prima di tutto, rispettata. Poi va studiata approfonditamente, possibilmente da chi è culturalmente attrezzato per farlo. Da ultimo, può essere impugnata o accettata. Prima di quel momento, però, riteniamo che i commenti siano intempestivi e, probabilmente, inutili. Il metodo che ci siamo dati in “Territorio” è quello dell’approfondimento e della conoscenza dei fenomeni che ci occupano. Possibilmente con l’apporto di idee e di punti di vista diversi tra loro. Vogliamo restar lontani dal rumore di fondo e non crediamo affatto che un commento formulato sull’onda di un’impressione o di un’emozione, prima di conoscere i fatti, possa valere più di una semplice chiacchiera”.

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