Maschere da sub trasformate in presidi per i malati. Da Ragusa il contributo di 3D Italy

C’era chi aveva addirittura sostenuto di rischiare di annegare mentre la stava usando e aveva perfino provato a far causa ad un colosso come Decathlon. Ma quelle maschere da snorkeling che vengono usate per scoprire i fondali marini, possono oggi aiutare a salvare vite umane, le vite di chi è ricoverato negli ospedali. Un’idea nata dal dott. Favero dell’ospedale di Gardone Valtrompia, che si è messo in contatto con Isinnova, un’azienda che qualche giorno prima aveva collaborato con l’ospedale di Chiari per progettare e stampare delle valvole per i respiratori che non si trovavano facilmente, vista la situazione d’emergenza.

Così hanno progettato la valvola Charlotte per la modifica delle maschere da snorkeling in maniera da farle funzionare come maschere Cpap ospedaliere per terapia sub-intensiva. E’per far prima si è pensato di utilizzare la stampa 3d. E a questo progetto si sono avvicinati, rispondendo ad un appello, tanti stampatori in 3d in tutta Italia.

Tra loro anche Salvo, Dario e Davide, componenti di 3D Italy Ragusa che stanno stampando gratuitamente le valvole utilizzate negli ospedali di Brescia e di Messina. “Grazie alla nostra rete 3D Italy anche noi – spiegano i tre ragusani – ci siamo subito messi a disposizione aderendo all’appello. Disponibilità manifestata anche per la Protezione Civile di Ragusa”

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it