MARIO GRASSO: LA VITA COME OCCASIONE

Domenica 10 aprile c., nei locali dell’auditorium Pietro Floridia (ex cinema Moderno), si terrà la presentazione dell’ultimo libro di Mario Grasso, dal titolo «Occasioni». L’iniziativa, organizzata  dall’associazione «Serafino Amabile Guastella», prevede una breve nota introduttiva della sottoscritta e tre relazioni che saranno tenute dalla Prof. Grazia Dormiente, dal Prof. Domenico Pisana e dalla dott. Giulia Sottile. Mario Grasso, narratore, poeta e saggista, sulle cui opere sono state discusse tesi di laurea in Italia e all’estero [Università di Padova, anno accademico 2009-2010, Università di Catania, anno accademico 2009-2010, Graz (Germania), anno accademico 2008-2009], è autore di numerosi scritti letterari, tra cui «Concabala», una silloge poetica pubblicata da Vanni Scheiwiller nel 1987, tradotta in varie lingue.

«Occasioni» è un’opera di riflessioni su alcune esperienze vissute dall’Autore negli ultimi dieci anni, con interpolazioni di densi capitoli creativi a metafora propedeutica dei fatti evocati. Il libro è diviso in due sezioni: «In volo» e «Binocolo ribaltato». L’occasione è intesa in una pluralità aperta di accezioni: come combinazione di eventi, o eventi e fatti, alla luce dei quali si vàluta l’opportunità di compiere una determinata azione (concezione tradizionale) o quale momento, motivo, pretesto, di dire o fare qualcosa. La sua rievocazione, comunque, è finalizzata, nell’idea dell’Autore, affinché gli errori e le deficienze del passato non abbiano a ripetersi. L’occasione, sostiene Grasso, va di volta in volta valutata in modo da adeguare il significante all’evoluzione della lingua. Si può spaziare dall’occasione dell’abolizione del Limbo da parte della Chiesa a quella degli stipendi d’oro o delle analoghe pensioni di cui spesso si dibatte oggi; a partire, ovviamente, da quella in cui, ne «Il giorno della civetta» di Sciascia, il killer incaricato di far fuori una sola persona, al momento di agire trova l’occasione per ucciderne due. Si può discutere se l’occasione è data da entrambe le componenti (psicologica ed esterna) o dalla sola componente esterna, ma sicuro è che debbono sussistere entrambe. Questo vuole una concezione ragionevole a suo tempo elaborata ed approfondita dal Tommaseo. Si sa, tuttavia, che la lingua è un fatto democratico che non sempre segue la razionalità, sicché la parola occasione può regredire a mero suono ed essere utilizzata per indicare un pretesto, un momento o un motivo, come l’occasione in cui Papa Gelasio santificò il vescovo Valentino, inaugurando la festa degli innamorati per il 14 febbraio (giorno di Santa Febronia) o della straordinaria produzione di uova di gallina, descritta nello stesso paragrafo («San Valentino: storia e storie»). Grasso ha trovato anche lo spazio per una interessante carrellata su Modica, città che lo studioso annovera tra i «luoghi del genio siciliano».

 

                                                                           Ivana Castello

 

 

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