MANIFESTO SELVAGGIO O VANDALISMO?

Lo chiamano manifesto selvaggio ma ci sono situazioni in cui si farebbe bene a parlare di vandalismo. Giri per la città e li trovi dovunque: muri, alberi, cabine telefoniche, centraline dell’Enel, cassette della posta, campane per la raccolta del vetro. Montagne di cartaccia mista a colla per carta da parati. Nella maggior parte dei casi sono gli stessi attacchini che la notte strappano dai muri manifesti selvaggi di altri candidati oppure vengono semplicemente coperti con l’effige di un altro candidato: un malcostume ormai diffusissimo. Dall’altro capo della barricata le forze dell’ordine, che si trovano a dover far fronte alla carenza di personale e di liquidità economica, fanno quel che possono per scoraggiare le ronde di attacca manifesti. E se dovesse arrivare la multa? Che importa, tanto poi c’è un condono e non paga niente nessuno !. I candidati non possono nascondersi dietro l’alibi della committenza, essi stessi dovrebbero essere in grado di dettare i comportamenti a coloro che vanno in giro ad affigger manifesti. Da quest’anno però le cose cambiano. Di certo non nella sostanza, dato che, l’agone politico ha deciso di difendere la libertà di attaccare ovunque i propri manifesti, ma nella tempistica. Infatti, questa volta, la proposta di sanatoria per le affissioni abusive presentata dai senatori Francesco Pontone (Pdl) e Luigi Lusi  (Pd) arriva già prima delle elezioni. Un’indegna proposta, non votata da IdV, inserita in un emendamento al decreto “milleproroghe” in discussione in commissione Affari Costituzionali che va a prorogare la sanatoria prevista dal “milleproroghe” 2009 fino al 31 marzo 2010 e che prevede di sanare le violazioni, anche ripetute e continuate, commesse versando, «per il complesso delle violazioni commesse e ripetute» mille euro «per anno e per provincia». . Alla fine chi ne risente è il decoro urbano della città di Ragusa e le casse comunali ,infatti, si versano, a spese dei cittadini, migliaia di euro l’anno per ripulire le città da questo scempio.L’esame del “milleproroghe” intanto entrerà nel vivo dalla prossima settimana anche se sembra ormai certo, visti i tempi stretti per l’esame e l’elevato numero di proposte emendative, che il governo potrebbe ricorrere ancora una volta al voto di fiducia Ricordiamo che l’articolo 8 della legge n. 212 del 4 aprile 1956, recante norme per la disciplina della propaganda elettorale, così recita: <<…Chiunque affigge stampati, giornali murali od altri, o manifesti di propaganda elettorale previsti dall’articolo 1 fuori degli appositi spazi è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 103,00 a euro 1.032,00…>>; inoltre ai sensi dell’articolo 294 del codice penale <<chiunque con violenza, minaccia o inganno impedisce in tutto o in parte l’esercizio di un diritto politico, ovvero determina taluno a esercitarlo in senso difforme dalla sua volontà, è punito con la reclusione da uno a cinque anni…>>.

Per uanto sopra detto si chiede di sapere:

• Se l’Amministrazione Comunale ha adempiuto ai propri doveri, di elevare le multe ai trasgressori e trasmettere gli atti alla procura della repubblica;
• A quanto ammonta il costo del servizio relativo agli oscuramenti effettuati dai vigili urbani dei manifesti busivi;

La legalità deve essere il principio ispiratore dell’azione politica di un’Amministrazione Comunale, attuato giornalmente nelle quotidiane azioni amministrative e divulgata a tutti, al fine di trasmettere ai componenti della nostra comunità, un principio e uno stile di vita.

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