Mancato pagamento degli stipendi ai comunali di Modica. La camera del lavoro fortemente critica

Dura nota della camera del lavoro Cgil di Modica nei  confronti dell’Amministrazione comunale della città per il ritardo nel pagamento degli stipendi ai dipendenti comunali. I rappresentanti sindacali non risparmiano critiche al primo cittadino attaccando la politica economica portata avanti da Ignazi Abbate .
“Il nostro generosissimo Sig. Sindaco, esordisce la nota,  come giustificherà questa volta il mancato pagamento di due mensilità (Agosto e Settembre) ai dipendenti comunali? Non vorrà di nuovo indicare quale responsabile, come ha fatto    strumentalmente il mese scorso, la banca tesoriera del Comune se i dipendenti (400 unità) non hanno ancora incassato gli stipendi già maturati? O quale altro mezzuccio  intenderà portare alla ribalta cittadina per giustificarsi di non aver ancora inviato alla banca tesoriera nessun mandato per i  comunali,  i quali, pure loro, come altre tipologie di lavoratori, arrancano nella difficoltà, perché il primo cittadino ha costantemente la cassa in stato di “prosciugamento” e per questo motivo non paga e se paga paga in ritardo alcune categorie, non pagando affatto per mesi e mesi altre?

E’ bene dirlo: il ritardo di due mesi di stipendio ai comunali, assieme ai ritardi ormai incalcolabili nei confronti della spettanze dovute ad altri lavoratori (SPM, IGM, COOP-SOCIALI), costituiscono l’evidente ed incontrovertibile indice della gravità in cui ormai è sprofondato l’ente, vittima di una gestione, il cui unico risultato, che balza agli occhi di chiunque, è quello di aver aumentato notevolmente i debiti rispetto al passato. Debiti aumentati a dismisura a tal punto che forse neanche l’Amministrazione sia oggi in grado di farne una rappresentazione contabile quanto più obiettiva possibile.

Se fosse stato avviato, in questi sei anni di gestione abbatiana, un graduale risanamento dell’ente, non ci sarebbero, oggi, intere categorie di lavoratori (PARLIAMO DI QUASI 900 LAVORATORI + FAMIGLIE) alla fame.

Pensiamo che a Modica si sia arrivati al punto di non ritorno. La politica del “TEMPOREGGIATORE”, quella adottata dal Sindaco fin qui, volta a nascondere ciò che la sua scriteriata gestione ha prodotto, ossia il vero e disastroso stato di crisi dell’ente territoriale, per quel che riguarda la sua solidità economica-finanziaria, non può avere più spazio. né politico né amministrativo né social. Altrimenti tutti ne saremo i responsabili.

Temporeggiare qui a Modica significa amplificare la mortificazione dell’ente territoriale, i suoi cittadini e la città tutta. Va effettuata, con somma urgenza, l’operazione, quella che sempre abbiamo rivendicato, ovvero il definitivo varo di strumenti e comportamenti amministrativi adeguati alla finalità di riportare a galla l’ente dallo sprofondo. Parliamo di una operazione che andava fatta prima e che ora non è più procrastinabile, perché il perdurare di tale infausta situazione produce giorno dopo giorno il deteriorarsi sempre più sia del Comune che la drammaticità di chi vive svolgendo lavoro per lo stesso.

Il Sindaco deve mettere nelle condizioni sia il Consiglio comunale (se quest’ultimo ha ancora un ruolo!) che la Città intera nella condizioni di conoscere realmente l’enorme fardello di debiti contratti dal Comune. Fardello che -lo ribadiamo  con forza – è alla base del collasso che stanno vivendo centinaia di famiglie dei lavoratori che hanno a che fare con il Comune e delle imprese che da quest’ultimo devono ricevere i pagamenti per le prestazione rese”.

 

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