Mafia: violenze a suocera e moglie di un pentito, 3 condanne a Ragusa

Tre condanne e un’assoluzione a Ragusa, nell’ambito dell’inchiesta “Revenge” sulla mafia di Vittoria, per violenze private aggravate dal metodo mafioso, commesse ai danni di due donne, la suocera e la moglie di Giuseppe Doilo, collaborante di giustizia. Il tribunale collegiale di Ragusa al termine della requisitoria del Pm della Dda di Catania, Valentina Sincero, che chiedeva pene tra i 5 anni e 3 mesi ai 6 anni e 3 mesi, ha condannato a un anno per violenza privata aggravata dal metodo mafioso Vincenzo Latino 49 anni, che gli inquirenti consideravano reggente della Stidda, difeso dall’avvocato Gianluca Gulino (per lui il Pm aveva chiesto 5 anni e 4 mesi); a Giovanni Latino 56 anni e’ stato inflitto un anno di reclusione a fronte della richiesta di 5 anni e 6 mesi; a Gaetano Latino 48 anni invece sono stati inflitti 11 mesi, a fronte della richiesta del Pm a 5 anni e 3 mesi.

Si tratta di tre fratelli, e gli ultimi due erano difesi dall’avvocato Alessandro Agnello. Assolto perche’ il fatto non sussiste Marco Giurdanella 39 anni, difeso dall’avvocato Giuseppe Distefano. Il pm aveva chiesto per lui 6 anni e 3 mesi. Gli arresti vennero effettuati nel 2013 dalla Squadra Mobile di Ragusa. Quando Doilo divenne collaborante, le due donne tornarono a Vittoria proprio in casa dei Latino. La figlia di Vincenzo Latino infatti era la moglie di Doilo. Questo fatto stando alle ricostruzioni, non venne visto di buon occhio e all’epoca vennero effettuati 5 arresti perche’ le donne subirono pressioni illecite per lasciare quella casa a causa del ‘tradimento’ di Doilo. Un imputato venne assolto davanti al gup in sede di abbreviato. Dei quattro in ordinario e’ di oggi una assoluzione e tre condanne.

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