Mafia: racket per le aziende del trasporto d’imballaggi anche nel ragusano, duro colpo al clan Trigila

Duro colpo al clan Trigila di Siracusa. Nonostante la lunga detenzione sofferta, a 70 anni, Antonio Giuseppe Trigila, secondo l’accusa della Dda della Procura di Catania, continuava a dirigere l’omonimo clal siracusano dal carcere, duranti i colloqui con familiari.

Il clan si avvale di alcuni “uomini di fiducia” i quali hanno il compito di riscuotere i proventi del racket e che erano collocati nei comparti ritenuti nevralgici. Anche, ovviamente, in provincia di Ragusa. Ad accuparsi del territorio era  Giuseppe Caruso, 57 anni di Avola, grazie ai contatti con le aziende di autotrasporti che operavano nella zona sud della provincia e in quella di Ragusa, aveva il compito di raccogliere i versamenti di denaro imposti agli operatori per lavorare senza incorrere in problemi.

Tre gli episodi di estorsione contestati. Caruso, con le minacce, avrebbe impedito ai trasportatori di lavorare liberamente in quello che egli stesso definiva il “suo” territorio ovvero costringeva autotrasportatori e aziende ad avvalersi della sua attivita’ di intermediazione o a versargli somme di denaro (“ma chi ve l’ha data questa autorizzazione” – ” io sto prendendo i bins e gli sto dando fuoco ora stesso, subito. E qua non ci deve entrare nessuno, se prima non ve lo dico io, perche’ il padrone (…) sono io”).

Il clan, dunque, aveva  il ‘monopolio’ di ampi settori economici fondamentali in Sicilia, come quello dell’intermediazione imposta nel settore dei trasporti dei prodotti agricoli, le estorsioni agli operatori economici e nell’acquisizione di fondi agricoli finalizzati alle richieste di contributi europei. Oltre al redditizio traffico di droga.  Pure il boss Antonio Giuseppe Trigila e’ stato intercettato durante i suoi colloqui e nel corso della visita di una nipote avrebbe svelato la sua attivita’ illecita. “Loro dicono per mafiosita’, invece io sono un contrasto dello Stato!… che cosa significa contrasto dello Stato?”. Questi gli arrestati: Rosario Agosta, 48 anni; Nunziatina Bianca, 64 anni, Marcello Boscarino, 46 anni; Giuseppe Caruso, 67 anni, detto u caliddu; Giuseppe Crispino, 43 anni, gia’ in carcere; Francesco De Grande, 62 anni; Emanuele Eroe, 38 anni; Angelo Monaco, 26 anni; Salvatore Porzio, 36 anni; Angela Trigila, 45 anni; Antonio Giuseppe Trigila “Pinuccio Pinnintula”, 70 anni, gia’ in carcere; Giuseppe Trigila, 47 anni, e Giuseppe Trigila, 43 anni.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it