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M5S DI ISPICA ACCUSA
07 Feb 2014 20:01
E’ ormai attestato che il Comune di Ispica stia vivendo un periodo oscuro, in cui poco o niente funziona come dovrebbe, dove l’incertezza e la menzogna regnano sovrane.
Come quasi tutti i cittadini, ci siamo chiesti per quale motivo oltre 4 milioni di euro destinati al pagamento dei fornitori, sui 6 milioni che costituivano la prima tranche del prestito ottenuto grazie al decreto “salva enti” del governo Monti (D.L. 35/2013), rimangano ancora fermi nelle casse dell’ente. Eppure dovevano essere liquidati entro 30gg dal loro accreditamento.
A nostro avviso l’unica risposta plausibile, peraltro semplice, è che non si possono utilizzare. Ma per quale motivo?
Il motivo proviene da una nota poco “famosa” che il Ministero delle Economie e delle Finanze ha inviato alla Cassa Depositi e Prestiti il 7 Maggio 2013, con la quale si chiariva che gli enti in dissesto finanziario potevano accedere al prestito del decreto 35/2013 per quei debiti fuori dal periodo di competenza dell’Organo straordinario di liquidazione, ma accumulati comunque entro il 31 Dicembre 2012. Nella stessa nota si invitava a chiedere conferma o rideterminazione delle somme agli enti che avevano presentato domanda, prima di erogare il prestito.
Nel nostro caso si evince che poteva essere richiesta liquidità solo per le fatture dal 2013 in poi, ma il Sindaco ha richiesto e confermato 12 milioni di euro per pagamenti fino al 2012, che rientrano nella massa debitoria di competenza della Commissione straordinaria di Liquidazione. Dopo il suo insediamento – ricordiamo – la Commissione ha avanzato chiarimenti alla Corte dei Conti in merito alla competenza sulla spesa di tale somma ritrovatasi in cassa, ricevendo in risposta che l’unico soggetto legittimato a porre un quesito del genere è il legale rappresentante, ovvero il Sindaco.
Ma Rustico non lo farà mai. Perché sa a cosa va incontro: sa di essere in errore. E’ plausibile credere che l’abbia sempre saputo, che abbia sempre saputo che il Comune di Ispica fosse potenzialmente in dissesto ormai da anni, che abbia fatto finta di niente, anzi abbia continuato a spendere follemente, che abbia inventato di tutto per perdere tempo ed allungare il brodo, dal prestito del decreto “salva enti” agli inutili ricorsi in tutte le sedi immaginabili ed inimmaginabili contro la delibera di dissesto del Consiglio Comunale, legittima ed inevitabile. Come se gli oltre 25milioni di euro e la gravissima inefficienza operativa e burocratica in cui sono stati mantenuti gli uffici e i servizi comunali fossero un’invenzione politica, una mossa degli avversari. Informazioni riferite anche dal presidente dell’Organo straordinario di liquidazione in Consiglio Comunale, a cui spesso non arrivano i documenti contabili richiesti agli uffici comunali o che non trova personale che sappia di cosa si stia parlando.
Noi ci ricordiamo delle proteste e dimissioni dell’assessore al bilancio nel 2008 e gli avvertimenti di un’imminente crisi economica strutturale e di liquidità espressi dal responsabile dei servizi finanziari nel 2012, dimessosi anch’egli.
Se prima lo sospettavamo, solo ora abbiamo la conferma ufficiale che il sindaco, gli assessori, i consiglieri di maggioranza e gran parte dell’opposizione hanno deliberatamente affondato la Città, e portato avanti un teatrino dell’ignominia che ha alimentato false speranze e fragili illusioni in ognuno di noi.
Il Partito Democratico, dichiaratosi all’opposizione ma di fatto a proprio agio nelle larghe intese, qualche giorno fa non ha perso occasione per reggere ancora una volta il gioco all’Amministrazione, astenendosi nell’ultima seduta del Consiglio Comunale dal votare una mozione dell’opposizione che impegnava il nostro primo cittadino a porre immediatamente alla magistratura contabile il quesito di competenza sul prestito, al fine di sbloccare repentinamente la situazione. Astensione che ha segnato la bocciatura dell’atto consiliare, difesa col solito vuoto comunicato in becero politichese. Di fatto il Sindaco è ancora libero di prenderci in giro e aumentare la tassa del suolo pubblico per finanziare altri ricorsi.
Ci dispiace informare i cittadini che molto probabilmente i soldi ottenuti in prestito torneranno presto al mittente, perché il nostro Comune non aveva i requisiti per richiederli e a nostro avviso sono stati ottenuti con l’inganno. I debiti verso i fornitori saranno saldati secondo l’iter che prevede la legge sul dissesto, in tempi purtroppo non tanto rapidi.
Il Movimento 5 Stelle Ispica condanna fermamente ogni responsabile diretto e indiretto, chi ha fatto danni, chi ha illuso, chi gli è stato complice, chi ha sfruttato la situazione, chi ha semplicemente dormito. Nell’attesa di poter chiedere loro il conto a nome della Città, ha già sottoposto questi fatti all’attenzione della magistratura competente che valuterà se sono ascrivibili ad una o più ipotesi di reato.
Invitiamo ancora i cittadini ad aprire gli occhi e a non credere mai più a chi ha fatto della politica l’arte di prendere in giro il popolo.
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