Lutto cittadino a Vittoria dopo il suicidio dell’agricoltore stroncato dalla crisi

“E’ una tragedia che ha colpito l’intera comunità. Una comunità vessata dalla crisi agricola e che vede le speranze nel futuro affievolirsi. Una giovane vita è stata stroncata e in accordo con la famiglia Viola e nel pieno rispetto delle loro volontà abbiamo deciso insieme di proclamare per la giornata di domani il lutto cittadino. La comunità vittoriese non può che stringersi dinanzi una tragedia del lavoro così grande e drammatica. Questi sono i giorni del dolore e del silenzio per il rispetto a un dramma così grande”, ha dichiarato il sindaco.

“La notizia della morte di Giovanni Viola, giovane agricoltore di Vittoria che ha deciso di togliersi la vita a causa della pesante condizione di difficoltà dinanziaria in cui era precipitata la sua attività, è una ferita profonda per gli agricoltori italiani che come lui devono fare i conti con una situazione economicamente sempre più pesante. Altragricoltura e il Movimento Riscatto si stringono alla sua famiglia ed ai suoi cari con tutto l’affetto di cui sono capaci assicurando loro l’impegno concreto alla solidarietà ed a rafforzare la lotta e la mobilitazione per uscire dalla morsa della crisi che porta al suicidio ed al lutto le famiglie degli agricoltori.”
Insieme alla solidarietà dalla Puglia di Mimmo Viscanti (presidente del Movimento Riscatto), con questa dichiarazione Tano Malannino, presidente di Altragricoltura, e Maurizio Ciaculli, coordinatore Regionale per Altragricoltura e Movimento Riscatto, hannunciano la partecipazione ai funerali che si celebreranno domani a Vittoria mentre il Comune ha dichiarato il lutto cittadino.
Aggiungono Malannino e Ciaculli: “Da troppo tempo abbiamo denunciato la crisi da indebitamento della aziende delle aree in cui si produce agricoltura mediterranea senza che chi ha avuto responsabilità di governo in questi ultimi decenni la abbia riconosciuta. Per troppo tempo abbiamo spiegato che la crisi da indebitamento non è dovuta alla incapacità degli agricoltori di fare impresa ma di un modello imposto che ha trasformato l’Italia in una piattaforma commerciale e di speculazione sull’agroalimentare in cui il lavoro agricolo non è più riconosciuto. Per troppo tempo non abbiamo avuto risposte alla richiesta di riforma e di cambiamento delle scelte mentre veniva raccontata la favola del meraviglioso Made in Italy che esporta. La verità è quella di un pesante impoverimento nella aree rurali e nelle comunità che vivono di agricoltura, di un crollo drammatico dei prezzi al campo e dei redditi che investe soprattutto le aree dell’ortofrutta e del piccolo allevamento, di una responsabilità gravissima di chi dovrebbe garantire che le risorse pubbliche e i sostegni vadano al lavoro ed alla produzione e non alla speculazione. Come Altragricoltura siamo impegnati da tempo e in molti modi a sostenere le ragioni degli agricoltori e la necessità di una svolta profonda ed ora, di fornte al dramma della morte di un giovane agricoltore, chiamiamo le istituzioni di territorio, gli agricoltori, i cittadini al salto di qualità necessario per imporre alla politica l’urgenza di quelle risposte e di quel cambiamento che non possono più attendere. Serve unità e organizzazione per raggiungere gli obiettivi che da tempo ci poniamo: la riforma che restituisca regole, reddito a chi produce, il diritto ad un cibo di territorio, sano e a un prezzo giusto ai cittadini”
La notizia della morte di Giovanni arriva mentre è in preparazione ad Acate una giornata regionale organizzata dalla Rete dei Municipi Ruraloi, da Altragricoltura e da LiberiAgricoltori per affrontare le questioni della crisi e le proposte per superarla. Il 17 aprile è la giornata mondiale di lotta contadina indetta da Via Campesina internazionale e, quest’anno, Altragricoltura chiama alla mobilitazione nazionale ripartendo dalla Sicilia e dedicando quella giornata a tutti gli agricoltori italiani che in questi ultimi decenni anni hanno perso la vita a causa di una crisi voluta dalle scelte politiche e dalla responsabilità personale di chi ci ha governato. E sulla vicenda interviene il movimento politico Art. 1:
A nome dei compagni e dei simpatizzanti di Articolo Uno Vittoria ci uniamo e ci stringiamo al dolore della giovane moglie, del figlio e dei familiari tutti, chiediamo alla cittadinanza tutta di fare un atto di concreta, discreta e fattiva solidarietà, parimenti si chiede al Sindaco che l’Aministrazione comunale si faccia carico delle spese occorrenti per lo svolgimento dei funerali e si proclami e si faccia rispettare il lutto cittadino nel giorno dello svolgimento degli stessi. E’ una tragedia immensa ed un dolore infinito che ci sconvolge e ci scuote tutti.

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