È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
L’ultimo saluto a Graziella Cerruto nella chiesa del Sacro Cuore a Modica. Nel ricordo del bene che ha seminato in città
26 Lug 2024 18:43
La parabola del seminatore per dare l’ultimo saluto a Graziella Cerruto morta dopo una lunga malattia vissuta fra l’accettazione del dolore e l’amore della famiglia. Nella chiesa del Sacro Cuore stamattina le esequie funebri per l’ultimo saluto a colei che tanto ha fatto per Modica. Da componente dell’equipe socio-psico-pedagogico ed assistente sociale nel Comune modicano ha fatto molto nel mondo del sociale tanto da farne apprezzare le sue doti umane e cristiane.
Gli anziani ed i diversamente abili sono stati i suoi “figlioli” nella sua lunga attività lavorativa lasciando in ogni suo incontro la traccia di quanto si può fare per aiutare le persone nel cammino di vita. Lei lo ha fatto abbracciando i problemi delle persone e cercando di lenire il dolore dei casi umani che ha seguito. Negli anni Ottanta è stata una pioniera del servizio riuscendo a dare forza e concretezza al lavoro di assistente sociale come strumento per legare il quotidiano al mondo del bisogno ponendosi con garbo, gentilezza e forza d’animo.
Ad inizio della funzione religiosa il ricordo di Graziella Cerruto da parte dei nipoti e del figlio Gianni.
Il ricordo di Graziella che ha ascoltato e seminato la Parola di Dio sul terreno buono dando frutto e prodotto il cento, il sessanta, il trenta per uno. Graziella che non ha seminato la sua parola e la sua azione sul terreno sassoso evitando la seduzione della ricchezza. Per una donna, una professionista che ha dato tanto nella sua vita lavorativa, familiare ed amicale, non poteva non esserci questo ricordo di affetto ed apprezzamento dalla sua città. Quella città raggiunta dal saper fare il bene, quello che dà e non chiede nel rispetto del bisogno e del dolore.
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