L’OTTO GIUGNO SIT-IN DAVANTI ALL’ESATTORIA DI RAGUSA E DI ALTRE PROVINCE

Le condizioni drammatiche in cui versano le aziende artigiane, agricole e commerciali sono ormai una evidenza quotidiana rispetto alla quale cercano di mobilitarsi settori sempre più ampi di opinione pubblica. La crisi ha messo in ginocchio l’intera economia e in Sicilia centinaia di migliaia di famiglie non riescono più nemmeno a garantirsi il minimo indispensabile. Nella maggior parte delle famiglie si registrano difficoltà a fare fronte alla pressione tributaria e fiscale e sarebbe certamente giusto e conveniente che, per agevolare le famiglie e le aziende, venissero azzerati i ricarichi che in forme varie e pesanti la Serit rovescia sui cittadini e sulle aziende morose, senza alcuna considerazione che tutti attraversiamo una spaventosa situazione di crisi. Dalle aziende agricole, private del loro reddito per la caduta totale dei prezzi alla produzione, alle aziende artigiane e commerciali, il segno è totalmente negativo: il crollo dei prezzi agricoli significa in Sicilia crollo delle attivita’ collegate e dell’intero circuito economico. Invano sono state richieste misure anticrisi, ma la politica non sembra avere recepito la richiesta. Ben diverso è stata la risposta dei Governi verso le Banche e la grande industria, che sono state direttamente o indirettamente sostenute dallo Stato. Nulla invece per le famiglie, alle quali si ritagliano gli stipendi e le pensioni, a fronte di una sofferenza già accertata verso le Esattorie, che pretendono perentoriamente il pagamento di tasse e tributi vari, nei termini richiesti, pena il fermo amministrativo dei mezzi dei cittadini morosi o le esorbitanti ipoteche che continuano a essere imposte fuori di ogni misura prevista dalla legge. Quanto può durare tutto ciò? Pagare tasse e tributo è un obbligo da rispettare, ma se la crisi azzanna le famiglie bisogna pure che si capisca che occorre dare una mano, aiutare le famiglie a rientrare, sostenere le aziende di fronte alla prospettiva del fallimento. Per questo giorno 8 saremo a Ragusa e in altre Province a protestare, in prossimità della Serit, a richiamare l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica, degli stessi contribuenti, per spingere la base a muoversi, a dire no a questa orribile linea di aggressione alle famiglie che viene condotta, come se la crisi potesse essere affrontata portando la gente al fallimento e le famiglie alla disperazione.

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