L’ottava edizione del Vittoria Peace Film Fest si terrà online

«Il festival per la pace e per la vita si terrà online». L’ottava edizione del Vittoria Peace Film Fest sarà visibile dal 29 al 31 marzo 2021 sulla piattaforma di MyMovies, il magazine e database italiano online d’informazione cinematografica. Il festival, previsto inizialmente dal 14 al 17 dicembre 2020 alla Multisala Golden di Vittoria e successivamente programmato dal 22 al 25 marzo 2021, è slittato ancora a causa dell’emergenza sanitaria. La kermesse siciliana sarà dedicata alla memoria dell’amico giornalista Gianni Molè. Lo rendono noto i direttori artistici Giuseppe e Luca Gambina.

Il Vittoria Peace Film Fest che punta, da sempre, sulle “declinazioni della pace nel cinema”, è un progetto di G&G Cinema Teatri Arene, realizzato in collaborazione con il Cineclub d’Essai di Vittoria, grazie al sostegno del ministero della Cultura e al patrocinio della città di Vittoria. Dal 2018 il festival è presieduto dal regista Pasquale Scimeca, mentre il cineasta Nello Correale ne è il presidente onorario.

«Al tempo della pandemia – dichiarano i direttori artistici – il Vittoria Peace Film Fest non scompare. Continua ad esserci, con le sue proposte, ma in maniera diversa, in streaming, in uno spazio nuovo, virtuale e in un periodo inedito. Ci confronteremo con spettatori diversi dai frequentatori del festival “in presenza”. Ci collegheremo e incontreremo, varcando il limite fisico della distanza e della mobilità, intercettando nuove energie. Da casa potranno seguirci dal nord al sud Italia».

La direzione artistica del festival, in ricordo di Gianni Molè, ha deciso di istituire un premio intitolato a suo nome e ispirato ai valori in cui ha sempre creduto: quelli della non violenza, della giustizia sociale e della deontologia professionale. In questa prima edizione, il festival assegna il riconoscimento a una donna di pace. Per queste ragioni, il Premio giornalistico Gianni Molè “Cronisti per la pace” viene conferito a Laura Silvia Battaglia, documentarista e giornalista freelance da sempre impegnata nei luoghi difficili, nei teatri di guerra e di conflitto nel mondo.

Ma c’è un altro riconoscimento speciale a cui il festival tiene molto: il Premio Sebastiano Gesù “Cinema per la pace”, intitolato allo storico del cinema e presidente delle prime cinque edizioni della manifestazione, che sarà assegnato a una delle opere in programma.

Tra le centinaia di film arrivati al festival, sono stati ammessi in concorso otto titoli tra lungometraggi e documentari: Capaci di volere (Italia 2020, 62’) di Paolo Vinati e Roberta Dapunt, I naufraghi di Kerch (Italia 2020, 26’) di Stefano Conca Bonizzoni, In prima linea (Italia 2020, 86’) di Matteo Balsamo e Francesco Del Grosso, Ci salvarono gli alberi (Italia 2020, 25’) di Elisabetta Dini, La rivoluzione silenziosa (Italia 2020, 25’) di Giulia Viero, La vita dentro (Italia 2020, 67’) di Carla Di Feo e Fiorenzo Brancaccio, L’abbraccio, Storia di Antonino e Stefano Saetta (Italia 2020, 59’) di Davide Lorenzano, Sisterhood (Italia 2020, 53’) di Domiziana De Fulvio.

La Selezione ufficiale dei cortometraggi è firmata dalla Filmoteca Laboratorio 451 e curata dal giornalista Andrea Di Falco, in collaborazione con Chiara Pitti, Elisa Ragusa e Francesco Savarino. Sono dodici i film brevi in concorso: Servi di biciclette (Italia 2020,15’) di Michele Granata, Oltre i giganti (Italia 2020, 9’) di Marco Renda, Les aigles de Carthage (Tunisia-Italia 2020, 20’) di Adriano Valerio, L’Italia chiamò (Italia 2020, 8’) di Alessio Di Cosimo, U scantu (Italia 2020, 15’) di Daniele Suraci, May i have this seat? (Pakistan 2020, 11’) di Tabish Habib, Il vento sotto i piedi (Gibuti-Italia 2020, 15’) di Kassim Yassin Saleh, Letters to God (Israele 2020, 15’) di Yves Cohen, Yalla (Italia 2020, 10’) di Carlo D’Ursi, Caramelle alla menta (Italia 2020, 14’) di Linda Fratini, Che Dio sia con te (Italia 2020, 15’) di Gianluca Mangiasciutti, Tempi morti (Italia 2020, 15’) di Damiano Monaco e Lucio Lionello.

A presiedere la Giuria dei corti, lunghi e documentari è stato chiamato il regista Roland Sejko. Con il cineasta italo-albanese, in giuria sono presenti due donne: la produttrice Linda Di Dio e Rosa Parisi Gesù, moglie di Sebastiano.

Al festival sono presenti tre film fuori concorso: Mother Cabrini di Daniela Gurrieri, dedicato a Francesca Saverio Cabrini, una donna al servizio degli italiani negli Stati Uniti, tra fine Ottocento e primi del Novecento; Lawrence Ferlinghetti, breve video-ritratto di Mauro Aprile Zanetti e il documentario Il toro di Wall Street di Nello Correale. Due omaggi a due artisti cittadini del mondo che, partendo dall’Italia, hanno avuto modo di esprimersi, ancora una volta in America.

Sul tema della mobilità, tanto caro al festival, offrirà un’ampia e puntuale analisi Delfina Licata, da quindici anni curatrice del Rapporto italiani nel mondo, della Fondazione Migrantes.

Alle giovani generazioni il festival riserva, come sempre, uno spazio nella sezione Cinestudio, in cui vengono mostrati dei corti realizzati da due scuole superiori di secondo grado siciliane. La sezione sarà introdotta da Viviana Assenza, dirigente dell’Ufficio scolastico regionale per la Sicilia, ambito territoriale di Ragusa, da Tullia Giardina, docente ed esperta di cinema e dallo stesso Correale.

A conclusione del Vittoria Peace Film Fest è previsto un evento speciale: l’anteprima dell’ultimo film di Pasquale Scimeca, L’isola incantata (Italia 2020, 89’). L’opera è una summa del cinema del regista e insieme un poema epico e lirico. Un canto alla Sicilia quale metafora del mondo, alla sua cultura, alle sue anime, ai suoi incontri, alle sue stratificazioni, alla sua apertura di isola di frontiera e crocevia, posta nel Mar Mediterraneo, a ricordare antichi e nuovi viaggi, la sua storia di convivenza pacifica tra uomini di diverse religioni ai tempi di Federico II di Svevia e il suo presente, con narrazioni altre.

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