Loris: processo per calunnia. Padre Veronica, “Voglio parlarle”. Niente telecamere

Il primo ad arrivare in Tribunale di Ragusa per l’udienza che vede imputata Veronica Panarello per le calunnie nei confronti del suocero Andrea Stival, e’ il papa’ Francesco Panarello: “Non la vedo da agosto, aspetto di parlarle”, dice in attesa dell’udienza, “io la sento ogni settimana, ma piu’ di una volta ogni tre mesi non riesco ad andare a Torino”.

Arrivato anche il pubblico ministero Marco Rota lo stesso che ha sostenuto l’accusa nelle fasi del processo che ha visto la condanna di Panarello a 30 anni di carcere per avere ucciso e occultato il cadavere del figlio, Loris, il 29 novembre di 5 anni fa a Santa Croce Camerina nel Ragusano.

“Veronica mi chiede sempre di suo figlio (il secondogenito, ndr) e pare che dopo tanto tempo finalmente abbia ricevuto sue notizie proprio in questi giorni”, dice Francesco Panarello. Sulla sentenza di Cassazione che ha confermato definitivamente la condanna e’ lapidario: “Purtroppo sapevamo che sarebbe finita cosi'”.

Veronica Panarello ha fatto ingresso in aula alle 11.15 e alla richiesta di effettuare riprese ha opposto un deciso cenno di diniego con la testa. Il pm Marco Rota si e’ rimesso alla decisione del giudice. La parte civile, pur rimettendosi al giudice, ha sottolineato la contrarieta’ di massima del suo assistito, Andrea Stival.

No deciso dalla difesa della donna alle richieste di riprese televisive “trattandosi di vicenda privata e limitatamente alla contestazione di una calunnia, essendo stato separatamente definito il procedimento per omicidio”. E il tribunale rigetta la richiesta di autorizzazione formulate dalla stampa. La donna ha poi firmato la richiesta di patrocinio a spese dello Stato.

Il reddito che viene indicato dettagliatamente e l’avvocato si riserva di integrare la richiesta con i dettagli specifici. Il pm Marco Rota ha comunicato che non ci sara’ una lista testi, ma si riserva di produrre la sentenza della Cassazione. Nessuna lista testi nemmeno da parte civile con avvocato Biazzo che si e’ riservato di produrre dei documenti. L’avvocato Villardita ha infine chiesto che venga sentita la sua assistita, riservandosi la produzione di atti. Il Tribunale ha ammesso le richieste di prova. Udienza rinviata al 21 aprile

Fonte: Agi

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