Avevamo titolato, nei giorni scorsi, che si aspettava la rivoluzione, si cincischia ancora alla ricerca della soluzione che possa accontentare governo siciliano, parlamentari, forze politiche e utenza che aspetta, da mesi, le nomine definitive, per quanto non é che con i commissari gli utenti stanno male, male, forse, staranno i politici impossibilitati a riempire determinate caselle secondo le linee delle loro strategie.

Ieri l’attesa audizione in Assemblea Regionale dell’Assessore alla Sanitá Lucia Borsellino che doveva relazionare sui criteri di scelta dei 17 direttori di strutture ospedaliere e aziende sanitarie.

Non é che si sia capito molto: si evince chiaramente che, dopo ulteriori passi di selezione, la Borsellino, rivendicherebbe la sua autonomia di nomina; si comprende come, in ogni caso, le scelte devono passare al vaglio della Giunta regionale, senza dire che molti dei parlamentari ringhiano con la scusa di ricercare inappuntabili criteri di scelta, mentre altri auspicano decisioni svincolate da logiche di partito e da esigenze legate ai bisogni del bacino elettorale degli onorevoli.

Pare, in definitiva, che la commissione, istituita secondo i dettami del Ministero competente, che ha già selezionato 659 idonei a rivestire la carica, debba sottoporre tutti a colloquio per verificarne il profilo manageriale, vale dire l’attitudine a rivestire la carica.
La commissione aveva giá tirato fuori un centinaio di nomi da cui selezionare i prescelti, ma é stato tutto bloccato dopo pareri dell’avvocatura dello Stato. Si temono ricorsi giá per i criteri di selezione.

Sta di fatto che la vicenda é solo all’inizio, perché sottoporre a colloquio 659 candidati non sará impresa di pochi giorni, per cui salta, da subito, la scadenza di fine mese che il Presidente della Regione aveva indicato come termine entro cui sarebbero stati nominati i vertici della Sanitá siciliana.