Lo Stato vince su malaffare a Modica. Consegnato al Comune un bene confiscato. Sarà un centro antiviolenza sulle donne

La vittoria dello Stato. In quello scorcio di Punta Regilione a Marina di Modica stamattina si è respirata un’aria di legalità. La consegna al patrimonio del Comune di Modica di una villetta a schiera confiscata al clan Triberio si è tenuta alla presenza delle massime istituzioni. Il prefetto di Ragusa, Giuseppe Ranieri, il procuratore della Repubblica Fabio D’Anna, il Questore Giusy Agnello, i comandanti provinciali dei Carabinieri col. Carmine Rosciano e della Guardia di finanza col. Walter Mela.

Ad accoglierli il commissario straordinario del Comune di Modica, Domenica Ficano. Presente anche il rappresentante di Libera a Modica, Francesco Rendo. Nel Ragusano era da anni che non veniva consegnato un bene confiscato. Si attende per altri tre casi, due abitazioni ed un terreno tutti in territorio di Vittoria. “Il principio di consegnare alla comunità un bene frutto di illeciti proventi oggi diventa concretezza – ha detto il Prefetto Ranieri – quello di oggi vuole essere un chiaro messaggio per fare desistere chi intende fare attività illecite. Lo Stato può impiegare tempo ma arriva sempre alle conclusioni nelle sue procedure”. 

La consegna del bene confiscato al patrimonio del Comune di Modica 

“Questo bene, grazie anche alla tempestività del Comune di Modica e del suo commissario straordinario, verrà restituito a breve a delle associazioni dal forte valore etico. L’immobile sarà utilizzato in favore di quelle donne che subiscono, a vario titolo, violenza di genere. Il dato importante è il riappropriarsi di un bene che verrà restituito per una finalità sociale.

Oggi ha vinto lo Stato che fa sistema, ha vinto chi si occupa di attività giudiziaria e con noi oggi c’è il Procuratore della Repubblica di Ragusa; ha vinto chi si occupa di attività investigativa e qui ci sono le forze di polizia che rappresentano il baluardo dello Stato sul territorio. Ha vinto pure la collettività, la cittadinanza. L’Agenzia nazionale ha chiesto il supporto alla Prefettura che, con il suo nucleo di supporto capitanato dalla dottoressa Mallemi, ha contributo a dare ogni attività di collaborazione. La collettività di questo ne deve essere convinta e contenta.

La villetta confiscata e consegnata al comune di Modica

Il clan Triberio operava nella zona del Lazio, fra Roma e Latina; in quella zona ci sono altre proprietà delle quali si stanno occupando altre Prefetture. A Marina di Modica la famiglia Triberio aveva in proprietà una porzione di un complesso di villette a schiera. Disposto su tre livelli, l’immobile, del valore di 180mila euro, gode di un bel giardino dove stamattina è stata piantumato un albero di mimosa (per ricordare il sacrificio di donne vittime di violenza) con ampio cortile. C’è la zona cantina, c’è anche il piano terra per la zona giorno con vano soggiorno e servizi, al piano superiore la zona notte con relativi servizi. La famiglia l’abitava solo per poche settimane nei mesi estivi, la classica casa di villeggiatura. Ora questa villetta andrà ad un’associazione, tramite bando pubblico, per farne un rifugio per donne vittime di violenza.  

Il commissario straordinario del comune di Modica, Domenica Ficano, arrivata da Palermo ad amministrare la città della Contea nell’attesa di un nuovo sindaco.

“Da noi, nel Palermitano, ci sono tanti beni confiscati. Qui di meno. Con il Prefetto Ranieri abbiamo individuato la violenza di genere come finalità per questa villetta. Piantumiamo una mimosa proprio per questo. Sarà un centro antiviolenza, una residenza protetta. Non abbassiamo la guardia nella lotta al malaffare, ognuno di noi anche nel suo piccolo deve fare il suo dovere”.

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