Lingua e cultura araba per i figli di immigrati di seconda generazione: a Comiso, festa di fine corso

Corso di lingua e cultura per i bambini figli di genitori immigrati. Con l’obiettivo di non perdere le proprie radici, la propria cultura, la propria lingua.

È stato organizzato dall’associazione islamica Al Zaytouna, una delle due esistenti a Comiso e dal suo presidente Abdelhamid Jebari. I corsi di lingua e cultura araba sono stati organizzati fin dal 2012 e si svolgono nei locali attigui alla moschea, nel quartiere Grazia.

Tre maestre di lingua araba per 70 bambini

 Le lezioni si svolgono la domenica e sono gestite da tre docenti: Amira Hammami, Amal Trabelsi, Raia Lahmar.

Ieri si è svolta la festa di fine anno scolastico: sul palco del cortile della Fondazione Bufalino sono saliti tutti i bambini e le bambine, da 5 a 12 anni, qualcuno con qualche anno in più. Con loro le maestre, i responsabili della moschea e lo stesso Jebari, che ha salutato e ringraziato tutti. A conclusione, sono stati consegnati gli attestati a tutti i bambini.

Sono circa 70 i bambini di “seconda generazione” (in gran parte nati in Italia da famiglie che si sono trasferite così provenendo dai paesi del Nord Africa) che hanno frequentato i corsi. Questi bambini non hanno mai vissuto nei paesi d’origine delle loro famiglie o li hanno lasciati in tenera età. Sono cresciuti in Italia, frequentando la scuola italiana e parlando, scrivendo e studiando in lingua italiana.

“Questi corsi consentono loro di imparare anche la lingua dei loro genitori, di conoscere la cultura dei paesi del Nord Africa – ha detto Jebari – è importante conservare le proprie radici e avere dei momenti di scambio e di condivisione anche tra loro. I bambini sono contenti, così come i loro genitori”.

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