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L’infiorata di Noto quest’anno dedicata al ventennale dell’Unesco. Per vederla si paga
04 Mag 2022 14:07
Quattrocentomila fiori – tra margherite, rose, garofani e specie caratteristiche delle campagne netine – coloreranno la 43° edizione dell’Infiorata di Noto, il famoso tappeto floreale che copre Via Corrado Nicolaci a Noto. Organizzata dal 13 al 17 maggio 2022 dal Comune di Noto con il supporto di Italy Sotheby’s International Realty, l’edizione di quest’anno è dedicata al Ventennale del riconoscimento Unesco per il Val di Noto ed è pronta a riaccogliere il pubblico in presenza con i 16 tradizionali bozzetti (su un’area di 700 mq) e una novità: un ticket di 2,50 euro per chi è non residente nella storica città Barocca.
“L’Infiorata di Noto è stata iscritta nel Registro delle Eredità Immateriali della Sicilia (REIS). Ha un valore immenso e le memorie storiche vengono riportate nel presente, in un contesto da sogno che ben esprime il senso dell’arte barocca. L’evento è ricco di appuntamenti culturali, spettacoli, mostre, oltre al celeberrimo Corteo Barocco, con più di 200 figuranti che riportano in vita le 7 famiglie aristocratiche della Città e indossano i preziosi costumi settecenteschi. L’introduzione del ticket, decisione sofferta e non facile, si è resa necessaria per i costi della manifestazione, compresi i servizi di accoglienza offerti ai nostri ospiti” commenta il Sindaco di Noto Corrado Figura.
L’INFIORATA 2022, E LA STORIA DELLA MANIFESTAZIONE
Quest’anno la 43° edizione dell’Infiorata sarà ispirata al Ventennale dell’Iscrizione alla Lista Unesco del Val di Noto (World Heritage List). Il 29 Giugno dell’anno 2002, infatti, l’Unesco iscriveva fra i siti Patrimonio dell’Umanità le 8 città tardo-barocche del Val di Noto: Caltagirone, Catania, Militello Val di Catania, Modica, Noto, Palazzolo Acreide, Ragusa e Sicli.
L’antica tradizione dell’Infiorata risale al Barocco, e all’epoca in cui Gian Lorenzo Bernini allestiva le feste papali, specialmente in occasione delle celebrazioni primaverili o estive come il Corpus Domini o la festa di San Pietro e Paolo, patroni di Roma. La tradizione di creare tappeti fioriti si ispira alla più antica tecnica del mosaico e delle sue infinite sfaccettature di colore. Diffusasi poi da Roma nel resto d’Italia, a Noto raggiunge una punta di eccellenza. Ogni anno vengono coinvolti numerosi artigiani che, nei giorni precedenti la manifestazione, trasferiscono il disegno da loro pensato sul manto stradale di via Nicolaci, servendosi di gessetti colorati. Solo l’ultimo giorno -quest’anno venerdì 13 maggio – i petali dei fiori andranno a ricoprire i disegni, componendo un mosaico di diverse espressioni di forme e stili.
Per ricoprire la totalità dei disegni, gli artigiani lavorano anche tutta la notte, fino al mattino della domenica.
Il pendio, lungo 122 metri e largo 7, valorizza il lavoro degli artisti, permettendo di cogliere l’intero mosaico con un colpo d’occhio.
Per la realizzazione delle varie sfumature di colore, gli artigiani utilizzano le essenze vegetali tipiche della macchia mediterranea come foglie di mirto, finocchietto, lentisco, oltre a foglie e steli di garofani, crusca e carrube.
Il primo dei 16 bozzetti, raffigurante lo stemma della città di Noto, sarà come da tradizione collocato all’inizio e verrà realizzato dai ragazzi dell’istituto d’Arte di Noto.
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