L’immobile del City? Ancora chiuso. Dopo sette mesi

Sono passati sette mesi da quando l’immobile del City di Ragusa è rimasto chiuso. Il 3 novembre del 2021 l’amministrazione comunale aveva annunciato che l’immobile comunale del City era stato consegnato in comodato, già dal 14 ottobre, a una ditta privata per aprire un’attività che coniugasse ristorazione e intrattenimento culturale.

A quasi sette mesi dall’affidamento, l’attività non è ancora partita.

“Nel bando era previsto che l’attività si dovesse avviare entro tre mesi dall’affidamento, pena la decadenza della concessione; dal momento della consegna dell’immobile sarebbero state a carico del comodatario tutte le spese relative alla manutenzione ordinaria e straordinaria dell’immobile (commi “c” ed “e” dell’art. 6 del bando). Dal contratto di comodato, però, il termine dei tre mesi è sparito e, inoltre, risulta agli atti del Comune l’autorizzazione a una spesa di 4.600 euro per la manutenzione dell’impianto elettrico dell’immobile. Riteniamo che su questi due aspetti principali l’Amministrazione Cassì debba fare chiarezza”, spiega Fratelli D’Italia Ragusa, che ha sollevato la questione e poi aggiunge:
“Chi ha partecipato al bando per l’affidamento, infatti – dichiarano ancora dal circolo di Ragusa di Fratelli d’Italia – ha presentato dei progetti che, attenendosi alle prescrizioni, prevedevano l’avvio dell’attività in tre mesi. Ora, dopo sette mesi di attesa, è plausibile credere che il progetto di chi ha vinto il bando non fosse in linea con queste tempistiche. Un fatto che deve essere stato chiaro pure all’amministrazione comunale e agli uffici, tanto da omettere nel contratto definitivo di comodato l’obbligo dei tre mesi, facendo sparire così anche l’eventuale penale, cioè la decadenza della concessione. È plausibile, inoltre, che se gli altri partecipanti al bando avessero saputo che questa clausola non era reale, probabilmente avrebbero preparato progetti di diversa natura.

Poi: se è vero che l’immobile è stato affidato il 14 ottobre con un contratto nel quale il comodatario “dichiara di essere a conoscenza dello stato dei locali” e accettando di sottostare agli obblighi relativi alla manutenzione ordinaria e straordinaria di tutti gli impianti, come è possibile che a metà marzo, con una determina di settore, viene affidata direttamente la manutenzione dell’impianto elettrico del City per 4.600 euro a spese del Comune?”.


“L’unica spiegazione che siamo riusciti a darci – continuano – è che, con un qualche espediente, l’immobile non sia mai stato consegnato del tutto alla ditta vincitrice. Nel contratto, infatti, è esplicitato che tutte le utenze devono essere intestate al comodatario e che “la presa in consegna dell’immobile verrà effettuata con successivo e separato verbale a seguito della presentazione delle volture delle utenze”. Nella sezione “Amministrazione trasparente” del sito del Comune questo successivo verbale non si trova. È possibile sospettare che le volture non siano state completate e che quindi l’immobile, in realtà, non sia stato ancora affidato?”.


“Se così fosse – concludono – sarebbe un fatto assai grave perché, in buona sostanza, non solo si starebbe permettendo alla ditta vincitrice del bando di non rispettare i termini inizialmente previsti in barba agli altri “concorrenti”, ma si potrebbe verificare anche un danno all’erario nel momento in cui il Comune stesse pagando utenze e manutenzioni che, invece, dovrebbero essere a carico del comodatario”.

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