Continua a crescere la curva dell’influenza in Italia. Nell’ultima settimana monitorata dal sistema di sorveglianza RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità, sono stati registrati oltre 816 mila casi di sindromi respiratorie acute, quasi 100 mila in più rispetto alla settimana precedente. Un dato che conferma l’accelerazione della stagione influenzale e l’aumento della pressione sui servizi sanitari. […]
L’HOSTERIA DI POGGIO DEL SOLE UNA CLAMOROSA SCOPERTA
07 Ott 2012 16:12
Un imminente evento europeo in quel di Ragusa ci ha portato domenica sulle colline iblee che degradano dolcemente verso il mare e che portano, lasciando i 600 metri di altitudine, sulla bellissima costa più a sud di Tunisi.
Sapevamo di poter trovare il grande Enzo Scrofani vero patron (in tutti i sensi) del Resort Poggio del Sole e quindi maestro di tanti valenti giovani che non è difficile prevedere che supereranno (forse) il maestro incontrato da noi in ogni parte del mondo (per ultimi Santiago del Cile, Mumbai, Valencia, Budapest, Praga, Buenos Aires etc etc
Qui al lato del resort il bellissimo ristorante Hosteria prospiciente su un cortile immenso ed antico di una vecchia fattoria rurale come ce ne sono tante nella campagna Ragusa con due palme gigantesche che per fortuna non sono ancora state attaccate dal punteruolo rosso che anche da queste parti continua a fare scempio della bellissima vegetazione mediterranea.
L’Hosteria è un ristorante raffinato se non nell’aspetto “fisico” sicuramente per la gente che ci lavora a cominciare che ha un futuro sicuramente immenso che ha il nome italiano e i cognome ragusano; si chiama infatti Francesco Modica Ragusa ed ha solo due dipendenti un aiuto chef Alessandro ed un aiuto di cucina ma che lavorano per quattro.
Naturalmente la prima sorpresa il direttore di sala che ci ha subito riconosciuti vanificando il nostro tentativo di sorpresa ed ha fatto chiamare Enzo per dirgli della novità del nostro arrivo. Walter si chiama il direttore che intelligentemente ci ha subito indirizzato, aiutato dalla sua assistente Clara, una bellissima ragazza dai lineamenti mitteleuropei ma terrosissima che accolgono e consigliano i clienti in modo “superbamente” gentile, sul piatto del giorno non prima di averci consigliato l’antipasto ed il vino dopo avere appreso che primo prendevamo.
Ed allora un superbo antipasto di mare che a descriverlo ci vorrebbe una mezza giornata con almeno dieci componenti e se valutato da solo che meritava un nove tondo tondo. E quindi la sorpresa del vino : un bianco denominato Bianco del Poggio che viene prodotto da un’azienda vinicola dell’Acatese ibleo (la zona ipparina più vocata alla viticoltura assieme a Vittoria del Cerasuolo e del nero d’Avola di Vittoria) in esclusiva per Enzo che è il frutto di un mix tra uve Inzolia e Chardonnay che da questa parte è diventato il principe dei vitigni. Insistendo sul bianco come si faceva ai bei tempi in cui sul pesce era di rigore, non abbiamo sbagliato perché siamo incappati su un bianco dal profumo straordinaria e con una gradazione (udite, udite) di poco meno di 12 gradi (!!!) che è solo prerogativa dei vini del “pachinese” dove i rossi naturali a volte raggiungono i 18 gradi e per questo servono solo per “tagliare” i vini francesi leggeri oltre ogni misura.
Detto dell’antipasto e del vino passiamo al primo e cioè cavati di pistacchio e gamberi una delizia che fa dimenticare gli spaghetti conditi con salsa di Ciliegino che da queste parti è davvero stupendo e “indimenticabile”. Come d’altronde il pistacchio che a centro chilometri da Ragusa, a Bronte, diventa sua maestà il pistacchio conosciuto in tutto il mondo.
Il secondo è davvero una delizia : una frittura di pesce con verdura che davvero fa sembrare non in collina ma in riva al mare dove i grandi ristoranti del catanese, del siracusano e del trapanese hanno fondato la loro nomea e a volte la loro fortuna.
Nel frattempo due persone come noi hanno finito la prima bottiglia e considerato che dopo il pranzo e la passeggiata tra i pini del vialetto del resort si poteva andare alla pennichella, Clara ci ha fatto arrivare la seconda della quale ben poco è rimasto di questo splendido vino a nostra memoria mai visto dei così splendidi.
Il dolce della casa è stato il vero trionfo di un grande pranzo: Abbiamo scelto un trancio di cassata siciliana (uno splendore con qualche novità positiva sulla tradizionale cassata) ed un semifreddo alla nocciola e mandorle che non si trova così in nessuna parte del mondo.
Il voto N O V E!! il prezzo quasi nulla in rapporto alla qualità: solo trenta euro a cranio. Ma il nostro è stato offerto da Enzo situazione che non accettiamo quasi mai ma che al Grande Enzo Scrofani non abbiamo saputo dire di no.
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