L’EUROPA NON PUO’ DEFILARSI RISPETTO A PROBLEMI UMANITARI !

E’ inutile crearsi illusioni, gli sbarchi clandestini non potranno che aumentare, considerate le reali situazioni conflittuali e/o di povertà assoluta che interessano alcune parti della terra.

Partendo da tale premessa e considerato che l’Italia è la finestra con la migliore esposizione sul Mediterraneo, quindi meta preferita per quei tanti disgraziati che tentano di sfuggire a morte certa per guerra o per fame, occorre che l’Italia si attrezzi in misura adeguata per continuare, anche se suo malgrado, a dare assistenza a chi continuerà a sbarcare sulle nostre coste.

Ma realizzare strutture che scongiurino di accogliere persone come fossero animali da macello, implica investimenti e costi di gestione non indifferenti e comunque non alla portata dell’attuale situazione economica che caratterizza l’Italia.

Ne consegue che l’Italia debba con forza e convinzione rivolgersi all’Europa per richiedere un’azione congiunta della Comunità volta ad affrontare una vicenda umanitaria che non può essere considerata faccenda dei singoli Stati.

Recentemente, qualche istanza al riguardo è stata inoltrata; ma più che richieste convinte o problematiche in cerca di soluzioni rapide e concrete, sono sembrate suppliche alla”madonna” di Germania.

L’Italia è tra i primi paesi ad aver aderito alla Comunità europea, ha sempre dato ciò che è previsto dal regolamento comunitario e pertanto l’Unione   non può solo pretendere quanto le è dovuto ma deve anche rendersi disponibile a dare, soprattutto se si tratta di problematiche come quella in esame.

Un’indisponibilità dell’Europa, ma sarebbe più corretto dire della signora Merkel, nella direzione auspicata, alimenterebbe nel nostro paese una sorta di guerra tra poveri, già in atto e per qualche verso comprensibile in ragione della mancanza di lavoro tra i nostri connazionali e dello stato di disagio conseguente che porta a vedere l’immigrato come il nemico da combattere in quanto suo diretto concorrente in lavori precari.

L’Italia, com’è noto, è sempre stata in prima linea quanto a solidarietà; essa è convintamente europeista, malgrado il soffiare persistente  di venti contrari che ne vorrebbero la sua uscita. La gestione relativa al fenomeno dell’immigrazione verso il nostro paese da parte della Comunità, darà risposte chiare agli europeisti e ai loro oppositori, poiché è certo che non si potrebbe aderire ad un’Unione di Stati che parlerebbe solo la lingua dei diritti , ignorando quella dei doveri.

Tutto è nelle mani, anzi nelle teste  degli attuali governanti che mi piace pensare non siano accondiscendenti come i loro predecessori nei confronti della dama di ferro germanica.

 

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