L’ETICA DELLA MEMORIA

La responsabilità individuale e civica sul patrimonio pubblico e sulla memoria collettiva ha suscitato a Modica un confronto serrato, divulgato dalla stampa e dai   giornali online  per l’inaudito tentativo di “delegittimazione” della storica Associazione Culturale “S.A. Guastella “, proprietaria dei reperti etnoantropologici che documentano la civiltà del campo e della bottega nel Museo Ibleo delle arti e tradizioni popolari, allogato nel Palazzo dei Mercedari sin dagli anni 70 del novecento.

Come è a tutti ben noto per i lavori di ristrutturazione e di messa in sicurezza del settecentesco palazzo, lavori tuttora in corso, l’assessorato alla Cultura del Comune di Modica nell’affidare all’Università di Palermo l’idea-progetto dell’allestimento di un Polo Museale che raggruppi i musei dislocati in vari siti della città, non ha coinvolto, in merito alle pregevoli collezioni etnografiche, l’Associazione Guastella. L’assessore alla Cultura del Comune di Modica, Anna Maria Sammito, ha dichiarato, infatti, di aver scelto come referenti non già i proprietari, ma i gestori, il cui mandato attiene alla sola fruizione del museo, peraltro inagibile da più anni. Sono stati così violati spirito e norma giuridicamente fissati nella Convenzione, stipulata nel 1998 tra la sopraccitata Associazione e la Coop. Etnos.

Consapevoli che per informative di tale portata gli Enti Pubblici debbono attivarsi  istituzionalmente, formalizzando note e comunicazioni, mai pervenute all’Associazione “S.A.Guastella”. Ne consegue facilmente la confusione tra discorsi occasionali e ruoli istituzionali. La forma nel nostro caso è sostanza, almeno per non essere annoverati tra gli smemorati, come qualcuno vorrebbe far credere. Nonostante tutto, noi auspichiamo che sia fatta chiarezza e siano rispettati ruoli, finalità e prospettive, aldilà di malcelati tentativi di delegittimazione e sommarie strumentalizzazioni che offendono financo la memoria di autentici animatori culturali. Tali furono  Raffaele Galazzo, il nostro storico e compianto presidente che seppe realizzare ambiti progetti culturali e museali, Duccio Belgiorno l’eclettico autore di indimenticati allestimenti e di originali restituzioni grafiche,  il giornalista Giorgio Buscema voce e cuore della storia associativa e delle promozioni museali, il dialettologo Nannino Ragusa referente autorevole per la nomenclatura dialettale, la docente Nunziata Monaca entusiasta promotrice della divulgazione didattica.

I soci ancora in vita hanno, perciò, scelto l’etica della memoria, non come ritualità commemorativa, ma come esplicito riconoscimento per il contributo umano,sociale e culturale alla nostra amata Modica. Alla scrivente, a Franco Ruta e ad Enrico Spadaro il compito di non disperdere l’eredità che, in tempi lontani, determinò l’avvio di una corale attività culturale e turistica nella terra iblea. La lettera aperta di Luigi Galazzo in memoria del padre Raffaele ci ha coinvolto emotivamente, sollecitandoci a non disperdere il valore di una così alta  testimonianza per la crescita culturale di Modica.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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