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L’energia rinnovabile siciliana passa da Chiaramonte con 172 Km di elettrodo che unisce l’isola
12 Lug 2025 06:11
Chiaramonte Gulfi diventerà snodo cruciale per la transizione energetica nazionale. Con il nuovo Piano di Sviluppo della rete elettrica 2025–2034, Terna ha individuato in Chiaramonte il fulcro di un’ambiziosa strategia infrastrutturale che cambierà il volto energetico dell’Isola. Tra le opere chiave in programma, spicca il nuovo elettrodotto Chiaramonte Gulfi – Ciminna, un colosso da 172 km destinato a collegare la Sicilia orientale con quella occidentale, aumentando capacità, sicurezza e sostenibilità della rete. L’investimento, parte di un pacchetto regionale da 3,5 miliardi di euro, è il più alto tra tutte le regioni italiane.
Chiaramonte nodo strategico tra est e ovest dell’Isola
Attualmente, la rete ad altissima tensione della Sicilia ruota attorno a tre linee: Chiaramonte–Priolo, Paternò–Chiaramonte e Paternò–Sorgente. Ora, con l’inserimento della dorsale Chiaramonte–Ciminna, si punta a un potenziamento strutturale dell’interconnessione est-ovest, riducendo le congestioni e aumentando la flessibilità di trasporto.
Una vera e propria “autostrada dell’energia” che sarà fondamentale per accogliere l’imponente crescita di energia rinnovabile: secondo Terna, entro il 2030 la Sicilia dovrà incrementare di oltre 10 GW la propria capacità da fonti green.
Energia pulita, paesaggio tutelato: via 400 tralicci, tornano 300 ettari di natura
Chiaramonte Gulfi sarà protagonista anche di una rivoluzione ambientale. Grazie al progetto Paternò–Pantano–Priolo, che si interconnetterà con le dorsali locali, saranno dismessi 155 km di vecchie linee e oltre 400 tralicci, liberando 300 ettari di territorio. Un’operazione che unisce sviluppo energetico e tutela del paesaggio ibleo. Accanto ai cantieri, Terna ha avviato un percorso formativo con il Tyrrhenian Lab, master di II livello realizzato in collaborazione con le università di Palermo, Cagliari e Salerno. Decine di giovani professionisti siciliani, molti dei quali provenienti dalla provincia di Ragusa, sono già stati assunti in sede per gestire i nuovi impianti, compresi quelli dell’area chiaramontana.
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