LEGGE SULLA PRIVACY E INUTILITA’ DELLA NOTIZIA

Egregio Direttore

 Le scrivo perché ho il piacere di condividere con Lei un fenomeno diffuso da tempo sulla stampa. Come tanti che godono gli anni ‘dorati’ (una volta) della pensione,  la lettura dei giornali è una consuetudine al pari del protettore gastrico o del rilievo della pressione arteriosa.
Solo che oggi siamo costretti a leggere solo che C.P. ha rubato una bottiglia di champagne al supermercato, che G.M di 67 anni e D.R. di 47 sono stati vittime di un incidente sulla provinciale n. 61, che S.N. di anni 48 rincasando, e non avendo trovato la cena pronta, ha dato in escandescenze e ha sfasciato i mobili del tinello.
Capisco che ci saranno, forse, limitazioni di legge ma cosa ce ne facciamo di queste notizie ? Addirittura, quando ci sono di mezzo reati, non si può nemmeno avere il piacere di conoscere il lestofante di turno.
Se di privacy si tratta, pazienza, rinunciamo alla notizia, non Le sembra piú giusto?

 

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