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LE SUN GIRL : UNA MILIZIA TUTTA E SOLO AL FEMMINILE
19 Ago 2015 15:09
Si fanno chiamare le “Sun Girls”, sono tutte donne, tutte tra i 17 e i 30 anni e tutte desiderose di fare giustizia.Tutte animate da uno spirito di vendetta implacabile, pronte ad affrontare il rischio di essere uccise o di diventare loro stesse schiave del sesso e vittime di stupri o massacri.
Il plotone della “Sun Girls” è composto anche dalle donne che sono state sottoposte a crudeli sevizie sessuali o sono state obbligate a sposare un guerrigliero dello Stato islamico. Sopravvissute alle torture e all’orrore, ora giurano di voler ricambiare il dolore. “Ci hanno stuprate, li uccideremo”, dicono le appartenenti alla milizia speciale nata il 2 luglio.
Come si può leggere su Huffingtonpost.it il trattamento disumano riservato alle donne yazide rapite dall’Isis è emerso nei mesi scorsi grazie anche alla testimonianza di una delle vittime, rinchiusa in un bordello riservato ai miliziani dello Stato islamico, la quale era riuscita a raggiungere telefonicamente un guerriero curdo per chiedere di bombardare il luogo dove si trovava per porre fine alle sue sofferenze e uccidere i clienti: “Sono stata violentata già 30 volte e non è nemmeno l’ora di pranzo“, sono state le parole riportate dagli attivisti curdi per lanciare un allarme alla comunità internazionale. Molte delle schiave sessuali yazide finite nelle mani dell’Isis sono state rapite durante il saccheggio e lo sterminio dell’agosto 2014 nella regione Sinjar, nel nord dell’Iraq e molti sono gli articoli giornalistici che hanno denunciato e racontato:
Il monito a creare il movimento è partito dalla musicista e cantante curda Xate Shingali, dell’etnia degli yazidi, , conosciuta e amata in Iraq per la sua musica folk e che, ora, ha dato vita a una vera e propria milizia tutta al femminile per combattere contro i carnefici al servizio del califfo Abu Bakr al-Baghdadi.
Xate Shingali
La popolazione yazida è stata quella più colpita dalle violenze dello stato islamico iniziate con l’occupazione della provincia di Sinjar, nel nord dell’Iraq, poco dopo la caduta di Mosul del giugno 2014. Le ragazze dicono di aver ricevuto la benedizione dalle rispettive famiglie e questo fa capire il profondo dolore e la voglia di riscatto di questa popolazione.
Ad addestrarle ci pensano i guerriglieri curdi che insegnano loro in particolare ad utilizzare i fucili Ak-47.
Per concretizzare il progetto la Shingali ha avuto il via libera dal presidente curdo.
Per ora, dice l’artista trentenne, l’addestramento è basico e le “Sun Girls” avrebbero bisogno di tempo per imparare i segreti del mestiere, ma “siamo pronte a combattere in qualunque momento” – giurano al Daily Mail che riporta la notizia.
Non si tratta del primo e unico esempio di impegno diretto delle donne nella battaglia al plotone dello Stato islamico. Già in gennaio, sulle pagine di RagusaOggi, vi avevo raccontato delle combattenti curde del Women’s Protection Units in “Le Donne di Kobane: un messaggio di pace e democrazia da una regione insanguinata (http://ragusaoggi.it/50982/la-guerra-delle-donne-curde?doc_id=48892&cerca=donne%20curde – tra l’altro le due donne nell’immagine della copertina sono state recentemente torturate e barbaramente uccise dalle milizie turche.N.d.r) e delle donne peshmerga che già da tempo sparano contro i guerriglieri dell’Isis.
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