La denuncia arriva dalle consigliere comunali di opposizione Caterina Riccotti e Consuelo Pacetto. E’ la storia che si ripete da anni. L’Istituto di Istruzione superiore “Don Milani” sito al villaggio Jungi è in sofferenza per la carenza di spazi, di classi dove spalmare gli alunni che frequentano la scuola. “Anche quest’anno, gli alunni si trovano […]
Le spose bambine di Ispica. Uno straordinario servizio del 1965. VIDEO
21 Mag 2020 13:08
Ispica, 1965. Un servizio andato in onda su TV 7 e caricato su Youtube, ci regala una realtà cristallizzata nel tempo e ci invita alla riflessione. Un fenomeno che già all’epoca appariva strano, non in linea con altre realtà del centro e del sud Italia. Il cronista racconta: “Sono centinaia le ragazze che a Ispica prendono marito prima dei 16 anni. Alcune hanno anche 15, 13 o addirittura 12 anni. A Milano, è un caso su mille, a Roma dello 0,50%”.
E poi, le interviste alle spose bambine. Tenere, nella loro autenticità. Quasi tutte sono fuggiti, hanno fatto la classica fuitina, e sono sposate con muratori, contadini, pastori.
Il grado di istruzione è basso: quinta elementare, analfabeti. Quasi nessuno è mai uscito da Ispica per un viaggio. Alcune raccontano di essersi recate a Ragusa o a Noto.
Un corrispondente del Giornale di Sicilia racconta alcune motivazioni dietro questa scelta: con la fuitina, si evitano le spese del matrimonio, che erano ingenti. Ma soprattutto resta un dato: è un fenomeno culturale, sociale e morale.
Lo spiega bene l’allora sindaco della città. Per molti, in famiglia, la ragazza è un peso sociale, dato che non lavora. Non è come nel Nord Italia, che esistono fabbriche e che quindi possono garantire alla donna la propria sussistenza. Ma è anche un fenomeno sociale. Perchè, spiega il sindaco con una modernità sconcertante se si pensa ai tempi, la ragazza è considerata un oggetto e non è colpa sua: è così che è diventata a causa di chi per secoli l’ha trattata così. Con il matrimonio, acquista una sua relativa autonomia. Poi, aggiunge che l’unica soluzione è che vi sia un certo sviluppo economico.
Anche il parroco della città, sottolinea che non è opportuno che due minori si sposino: non sono in grado di educare i figli come si dovrebbe e formano “famiglie bambine”.
Sul finale del servizio, voce alla gente, e lo stile ricorda molto i “Comizi d’amore” di pasoliniana memoria. Nessuno dei giovanotti intervistati ammette che sposerebbe una ragazza di 14 anni. Eppure, le spose bambine ci sono.
Non stiamo parlando di qualche Paese del terzo mondo. Era l’Italia. Ed era soltanto il 1965.
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