LE MEMORIE STORICHE DI CESARE LOREFICE NEL LIBRO “MODICA MAZARA ADRIA MILANO. IL TRENO RACCONTA”

 “Modica Mazara Adria Milano – Il treno racconta” : è questo il titolo dell’ultimo libro di Cesare Lorefice, modicano di adozione che vive ad Adria, in provincia di Rovigo, e che sarà  presentato  il prossimo 8 aprile, alle ore 17,30 nell’Auditorium del Palazzo della Cultura, nel quadro degli appuntamenti della stagione culturale 2016-2017  del Caffè Letterario Salvatore Quasimodo.                  

A illustrare il volume saranno Giovanni Di Rosa, docente di lettere, e Domenico Pisana, Presidente del Caffè Quasimodo, mentre brani del libro saranno letti da Saro Spadola ed Ornella Fratantonio.

La serata sarà coordinata da Franca Cavallo, componente del circolo modicano, ed animata da intermezzi musicali a cura di Gino Carbonaro alla fisarmonica.

“Modica, Mazara , Adria e Milano – afferma Domenico Pisana –  hanno , per Cesare Lorefice,  una loro posizione geografica, spaziale, ma non sono solo luoghi geografici, quanto  una costruzione antropologica, perché  attraverso di essi egli ritesse una storia di vita e di rapporti connotandoli di una funzione simbolica: sono i luoghi in cui è nato, cresciuto, in cui ha studiato, amato, lavorato, sognato, gioito, sofferto e fortificato la sostanza del suo esistere. Sono, insomma, ‘luoghi di senso’, di orientamento e di una ermeneutica della sua vita. Il percorso narrativo  è tutto un fluire di ricordi,  di sentimenti e immagini  rimasti scolpiti nel cuore, a partire dalla villa del celebre agronomo Prof. Giacomo Albo, per passare poi al deposito locomotive della stazione di Modica, che  deteneva il primato di esser il più meridionale d’Europa oltre che il parco macchine più vario e ricco di locomotive; e ancora al  convento dei Cappuccini che incombeva sulla via Tremilia col sovrastante Sanatorio Cascino, fino a  scendere  alla ferrovia ed osservare più da vicino le locomotive in manovra, delle vere meraviglie meccaniche. Un libro interessante che si pone come spazio d’identità radicato in luoghi caratteristici e caratterizzanti”.

 

 

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