“Lassativi in via Ramelli”. Rabit streetart dice la sua sulla polemica fascista a Ragusa. Intanto, FdI denuncia: rubata la targa

Continua ancora ad incendiare il dibattito la polemica che riguarda la commemorazione di via Ramelli. O meglio, per essere precisi, il fatto che alcuni esponenti di Casa Pound abbiano girato un video in cui facevano il saluto romano, facendo indignare molti cittadini che hanno visto, in questo gesto, la netta apologia del fascismo.

Ipotesi, quella dell’apologia del fascismo, sostenuta anche dal PD cittadino, che ha chiesto spiegazioni, e la condanna del sindaco della città, Giuseppe Cassì.

Per intenderci: una vittima è una vittima e qui nessuno contesta la commemorazione. Si contesta il fatto che si sia scelta quell’occasione per alzare il tiro e continuare ancora oggi a sostenere delle idee di regime con gesti che ci riportano ad un passato doloroso e a  un periodo in cui, a causa del fascismo, anche l’Italia dovette subire la guerra e la persecuzione razziale.

Oggi, anche la street art dice la sua. E’ comparso, infatti, un murales firmato da Rabit Streetart e il messaggio è chiaro: niente fascisti in città.

Intanto, però, è arrivata anche una denuncia da parte di Fratelli D’Italia: è stata rubata la targa toponomastica di via Ramelli. In una nota ufficiale si legge:

La notte scorsa, la targa sarebbe stata prima imbrattata e epoi asportata da ignoti.

“Voglio sperare”, aggiunge il Coordinatore cittadino, Avv. Alessandro Sittinieri, “che questo grave fatto sia da ascrivere all’iniziativa di qualche vandalo occasionale che ha cavalcato le recenti polemiche, piuttosto che ad un atto deliberato con connotazioni espressamente politiche; perché in questo secondo caso sarebbe un’azione che di politico, nel senso più genuino del termine, avrebbe ben poco.

Si tratterebbe, invece, di un gesto deprecabile a danno della memoria di un ragazzo innocente e che non farebbe altro che ribadire che oggi, come 46 anni fa, l’unico linguaggio che certa sinistra conosce per confrontarsi con gli avversari siano la sopraffazione e la censura”.

“Auspichiamo, inoltre, che in merito a quanto accaduto venga presa una netta e decisa posizione di condanna da parte del Sindaco Cassì” conclude il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia.

Si continua, dunque, a barricarsi sulle posizioni, aizzando fantomatiche destre e fantomatiche sinistre. Ma qui, non si tratta nè di una fazione nè di un’altra. Il gesto di asportare la targa di via Ramelli è deprecabile, così come lo è stato vedere alcuni partecipanti alla commemorazione (mai contestata da nessuno tra l’altro)  fare il saluto romano. Ci offende, come italiani che vivono nell’anno 2021, avere il sospetto che qualcuno possa in qualche modo trovare liberatorio fare il saluto romano e pensare che si stava meglio quando si stava peggio.

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