L’Ance Ragusa: “Superbonus, Ragusa-Catania e CamCom. Così si rischia di chiudere!

“L’ennesima modifica alle misure in corso per i bonus edilizi, con il limite alla cessione dei crediti, l’ennesimo stop an go per l’avvio dei lavori per la Ragusa-Catania, con la mancata pubblicazione del bando di gara, l’ennesimo accorpamento “contro natura” della CamCom, con la costituzione di una irrazionale Camera che da Siracusa, passando per Ragusa e Caltanissetta approda a Trapani via Agrigento, rischiano di bloccare le imprese, mortificare il territorio e penalizzare le maestranze. Non è così che si governa, così si rischia di costringere le imprese a fermarsi, chiudere i battenti e licenziare la forza lavoro!”.

Così si esprime l’Ance Ragusa, che continua:

“Basta con i continui cambiamenti al funzionamento del Superbonus. L’incertezza delle regole, anche con provvedimenti retroattivi, scoraggia il mercato e le imprese più serie”. Il Presidente di Ance Ragusa, Giorgio Firrincieli, esordisce così nella prima analisi congiunturale del settore per il 2022 e lancia l’allarme sull’ennesima modifica alla normativa dei bonus fiscali, che sopprime le ulteriori cessioni dei crediti.

“Basta con i continui rimbalzi di responsabilità sul mancato bando per la SS514. Son più di trent’anni che ci sentiamo presi in giro da una classa politica che ci ha relegato alla marginalità e che addita sempre “l’altra fazione” per il blocco delle procedure sul raddoppio della Ragusa-Catania.” Il Presidente Firrincieli manifesta il sentimento di profonda frustrazione per la stasi, nei fatti, dell’avvio della gara che avrebbe dovuto essere pubblicata lo scorso 31 dicembre.

“Basta con i continui rimescolamenti delle carte sulle Camera di Commercio. Non è ammissibile che per meri giochi politici si costringa il Sistema delle Imprese iblee a perdere la propria identità e girovagare per le “trazzere” della Sicilia per trasferirsi a Trapani, sede della nuova Camera Siculo-Sicana.”. Firrincieli, quindi, esprime il disappunto dell’intera Categoria dei Costruttori che si chiede come sia stato possibile un simile atto senza una previa consultazione dei territori interessati.”

Se, infine, aggiungiamo le obiettive difficoltà legate alla pandemia che costringono gli Uffici amministrativi dei nostri Enti locali ad aprire a singhiozzo a causa della necessità di sanificazione, isolamento fiduciario ed ingressi contingentati, beh, mi sento di poter affermare che siamo di fronte al delitto perfetto per il quale l’autore del “crimine” non sarà mai catturato, o se catturato non sarà condannato per quanto commesso mentre le Imprese e i loro addetti saranno stesi al tappeto esanimi.

Non è questo il modo di governare, non è questa la maniera di sostenere la ripresa, il lavoro e l’occupazione”.

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