L’intervista. Minardo: “Bando lungo contro il caro-voli”. Obiettivo è la prossima legge di bilancio, fra 10 mesi

“Per calmierare il caro voli serve bandire una gara per un servizio di lungo periodo, perché soltanto così la cosiddetta ‘continuità territoriale’ sarà finalmente una misura strutturata e non di passaggio. E perché un bando del genere risulterà appetibile alle compagnie aeree”. È la tesi di Nino Minardo, presidente della commissione Difesa della Camera e segretario regionale della Lega, che nel 2016 (Governo Renzi) fece inserire un emendamento alla legge di Bilancio, poi approvato con una dotazione di 20 milioni di euro, finalizzato proprio a ridurre i prezzi dei biglietti aerei per i residenti in Sicilia. Una misura sulla quale politica e burocrazia regionali, paradossalmente, si misero di traverso con una serie di ostacoli e spezzatini di tipo finanziario, entrata in vigore solamente nel 2020. Il bando venne aggiudicato da Alitalia, ma il servizio fu svolto per poco meno di un anno, a causa della chiusura della compagnia ex di bandiera. Le tariffe massime applicate, riservate ai soli siciliani residenti e che in molti ricordano, erano di 50 euro a tratta per un Comiso-Roma e di 100 euro per un Comiso-Milano. Il successivo bando che doveva coprire i restanti sette mesi di servizio andò deserto.
Ragusaoggi.it ha intervistato il parlamentare ibleo.
On. Minardo, abbiamo assistito anche per questa fine anno al fenomeno del caro-voli. Il presidente della Regione si è rivolto all’Antitrust ipotizzando un cartello fra compagnie sui prezzi da e per la Sicilia. Cos’altro può fare la politica?
“Premesso che ho apprezzato molto l’iniziativa di Schifani, dobbiamo certamente guardare al lungo periodo. Mentre l’Antitrust ci dirà se le compagnie aree hanno fatto veramente un accordo, oppure se ciò a cui abbiamo assistito è solo l’effetto della legge di mercato, non è comunque possibile assistere alle criticità registrate. Parlo anche di 1.000 euro andata e ritorno per un Catania-Roma. Allora occorre fare un altro ragionamento.”

Quale?
“L’esperienza fatta sull’emendamento da lei citato mi fa dire che servono interventi strutturali. Sicilia e Sardegna sono due grandi isole. Pertanto esse devono godere di un servizio di trasporto paragonabile, almeno a livello di tariffe, al resto d’Italia. Ovviamente parlo per i residenti, diverso è il discorso del turismo. Un siciliano che deve spostarsi per studio, lavoro o per cercare di risolvere un problema di salute non può sobbarcarsi un onere come quello che affronta chi viaggia per una vacanza. Bisogno e diletto sono due cose diverse. Quando parlo di intervento strutturale, per esempio, mi riferisco a un bando della durata di dieci anni. La compagnia che se lo aggiudica, sa che per questo lungo periodo può programmare voli e servizi annessi. A un bando di gara del genere partecipano tutte le compagnie aeree. Sicuro!”

Quando potrà essere concretizzata un’idea politica del genere?
“L’anno prossimo. Con la legge di Bilancio vincolata come quella attualmente in votazione, è impossibile inserire una norma specifica. Confido nella prossima, sulla quale si entrerà nel vivo già a settembre e sarà votata per legge entro il 31 ottobre. Fra 9-10 mesi potremmo finalmente dare una risposta al problema del caro-voli, per poi attuarlo a partire dal 2024.”

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