L’ANALFABETISMO DEI COMPUTER

 Se si parte dalle imprese per un lavoro sull’occupazione territoriale, se si parte dall’educazione al bene comune non con chiacchiere,ma facendo progetti per le scuole,mirati ai giovani, si può cominciare a cambiare la società.

Molto interessani sono le autogestioni degli studenti,che criticano la buona scuola giustamente, che stanno dando un esempio di come fare scuola con un sistema diverso, che veda Formazione, Istruzione e Lavoro camminare insieme, sia come Assessorati, sia come Ministeri. 

Credere ai mega progetti sembra creare chiacchiere e ci si adagia sul consueto.

 Cambiare una struttura come quella dello Stato attuale significa cambiare una mentalità assistenzialista. Vagliamo le cose e diamo a queste il giusto valore.

Un imprenditore alla 7 ha portato una miriade di certe messe in essere  ad esempio per ottemperare alla pratica Inps.

 Vediamo,ad esempio,  la modulistica delle nuove tasse, che dovrebbe portare ognuno a fare da sé. I Caf vengono eliminati.

A scuola, al Miur, ad esempio, pensano che l’alfabetizzazione sia arrivata con i computer. Poi, le email incomprensibili delle scuole, basate su un sistema numerico di 0, sono peggio del vecchio sistema, le circolari e le carte sommergono la scuola. Ma, si tenta di far passare per nuovo il sistema dei registri elettronici, che credetemi sono delle nuove sì chiacchiere, in quanto la famiglia che non ha l’adsl, e ce ne sono di famiglie, non lo possono consultare. Ma, questo passa per nuovo, anche se il rapporto virtuale distrugge quello umano!!!

Sono questi semplici esempi ,che non sburocratizzano, ma impongono nuove carte e nuova burocrazia, magari telematica!!!

Chi si arrischia a dire questo viene subito bloccato e accusato di analfabetismo, senza pensare che i computer sono analfabeti, infatti, lo diciamo sempre agli studenti, alcune notizie e informazioni sono errati. La superficialità contraddistingue il computer, che sta portando i giovani a non leggere, approfondire, a chiedersi perché con la testa e non con il motore di ricerca.

Nelle cose ci vuole un equilibrio, quindi per onestà intellettuale diciamo ai giovani che un computer è una macchina ma non una persona, che i rapporti virtuali sono carenti di persona.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it