L’AMMINISTRAZIONE CELEBRA IL 25 APRILE 2011, 66° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE, SOTTOTONO

Il 25 aprile, 66° anniversario della festa della liberazione dal nazifascismo, è stato celebrato a Comiso in un clima compassato e sottotono, con la provocatoria deposizione di una corona d’all’ora sotto la lapide del palazzo comunale che parla di pacificazione e ricordo di tutti i contendenti della guerra civile (leggasi repubblichini e partigiani) mettendo tutti sullo stesso piano sia quelli che si battevano contro il nazifascismo e le sue barbarie e coloro che quel regime difendevano. Ancor più grave è lo stato nel quale si presentava il monumento alla Resistenza pieno di scritte e abbandonato a se stesso, infine inaccettabile che su direttiva amministrativa la banda musicale nel repertorio non ha potuto eseguire il brano “Bella ciao”, simbolo della festa della liberazione.

Il PD di Comiso ha invece celebrato la ricorrenza con la scopertura di una targa, apposta nella sede della lega di miglioramento dei contadini, fondata nel 1900, in Piazza Fonte Diana, dedicata al perenne ricordo delle battaglie dei braccianti della nostra città per la libertà e la democrazia e per il riscatto dalla loro condizione di sfruttamento. Alla sobria cerimonia hanno partecipato il parlamentare Giuseppe Digiacomo, il segretario provinciale e capogruppo Salvo Zago, i consiglieri comunali, molti dirigenti del PD e una folta delegazione degli aderenti alla Lega di miglioramento dei Contadini.

“Alla lega di miglioramento dei contadini, vivido e insostituibile esempio per le nuove generazioni. Perché attraverso le loro lotte i contadini hanno conquistato il rispetto, la terra e la libertà, dimostrando che uniti, ogni battaglia si può vincere, ogni sopruso si può sconfiggere .” Questa la dicitura della targa con la quale, il 25 aprile 2011, nel 150° anniversario dell’unità d’Italia, – ha spiegato il segretario Gigi Bellassai – il PD di Comiso prosegue l’impegno per la valorizzazione della memoria collettiva di una comunità che con le battaglie di donne e uomini coraggiosi ha rappresentato nel mezzogiorno una punta avanzata nell’affermazione degli ideali di progresso e giustizia. Anche a loro dobbiamo la nascita delle nostre istituzioni democratiche. Occorre ricordarlo al sindaco di Comiso che ha posto il divieto alla banda comunale di suonare “Bella Ciao”. Vorremmo ricordare che “Bella Ciao” è una “canzone di tutti. Come l’abbandono in cui versa il monumento alla Resistenza, proprio il 25 aprile e la deposizione della corona d’alloro sotto la provocatoria targa della retorica pacificazione.  Dietro a questi gesti c’è una chiara intenzione di cancellare e oscurare una memoria che deve essere, invece, considerata patrimonio comune di tutto il nostro paese. Valori che stanno alla base della nostra Carta Costituzionale.

E il nostro compito è tramandare alle nuove generazioni questi valori contro ogni oblio ideologico.”

 

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