L’ALLARME DEI FERROVIERI DELLA PROVINCIA

Con un comunicato stampa molto forte, i ferrovieri della provincia di Ragusa lanciano un allarme che potrebbe essere anche l’ultimo, sul futuro ormai incertissimo della tratta ferroviaria Siracusa-Ragusa-Gela. Riportiamo di seguito una parte dello stesso comunicato, a dimostrazione della rabbia di gente che si batte per cause in cui crede fermamente:

 

O si realizza immediatamente una risposta corale e forte da parte di tutti coloro che, ognuno nel proprio ruolo e con le proprie responsabilità, vogliono mobilitarsi, o la linea rischia praticamente di sparire dalla carta geografica nell’arco di pochi mesi.

Non è anacronistico sostenere il rilancio della linea ferrata: i costi della benzina sono così elevati da rendere insostenibile un tipo di trasporto privato basato sull’utilizzo dell’automobile; il patrimonio ferroviario del nostro territorio è ancora intatto, grazie alla strenua difesa fatta in tanti anni dai lavoratori; esso può quindi rappresentare una base per impostare un sistema di mobilità veramente alternativo per tutti i comuni della provincia, le cui amministrazioni dovrebbero puntare sul treno quale sistema ecologico, sicuro e meno costoso di trasporto di un numero crescente di persone.

Il paradosso è che qui si parla di cose che hanno dell’utopico, quando altrove rappresentano la normale gestione di un servizio tipica di paesi e regioni civili.

Vuol dire che la Sicilia, e la provincia di Ragusa non sono un paese civile? Può darsi.

Noi esigiamo che il territorio ibleo venga incluso tra quelli che usufruiscono di finanziamenti per le ferrovie; e se questi finanziamenti sono pochi, che siano pochi ma per tutti.

Esigiamo la realizzazione di un sistema di mobilità ferroviaria di tipo metropolitano provinciale, che colleghi tutti i comuni della tratta, da Ispica ad Acate, e funga anche da metroferrovia urbana nel tratto interessante il capoluogo.

Esigiamo la riapertura degli scali merci chiusi in provincia di Ragusa.

Attorno a questi obiettivi minimi chiediamo una mobilitazione sincera e costante, ma anche indignata e forte.

Nessuno di permetta di calpestare la nostra dignità; nessuno si permetta di fingere solidarietà e impegni senza crederci, perché rafforzerebbe, com’è sempre accaduto, la politica di chi sta per azzerare la ferrovia iblea.

Avevamo indetto un’assemblea pubblica presso la stazione FS di Ragusa per sabato  14, ma vista la concomitanza con la manifestazione provinciale del Tavolo per il lavoro, l’abbiamo spostata a sabato 21, alle ore 10.

Sarà una manifestazione all’insegna di due sole parole d’ordine: RILANCIO O CHIUSURA!”

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