L’aggressione animalesca a Vittoria. La vittima fuori pericolo ha lasciato l’ospedale

Sta meglio ed è già stato dimesso dall’ospedale di Vittoria il giovane – pare di nazionalità albanese – che è stato aggredito da un coetaneo mentre altri filmavano la scena. Un’aggressione in piena regola, che potrebbe essere stata ordita per filmare tutto e per utilizzare il video sui social e che è avvenuta all’interno dell’area di un distributore H24. 

Essere bullo è una moda tra alcune frange di teenagers. Una sorta di “prova del fuoco” per poter essere accettati ed avere considerazione nel gruppo degli amici dove “essere bullo” dà forse una marcia in più.

Nell’aggressione social in cui si vede un ragazzo italiano rimproverare aspramente un coetaneo colpevole di “aver guardato” la sua “zita”, “ragazza” e poi aggredirlo dapprima con un pugno che lo fa ruzzolare contro delle macchinette delle bibite e poi colpendolo violentemente alla testa con tre calci. Tre calci che avrebbero potuto anche essere letali e che solo per un caso o per un miracolo hanno provocato solo lesioni non gravi. Mentre il bullo si accanisce sulla sua vittima, coloro che filmano (almeno due persone, di cui però non si vedono i volti) continuano a riprendere e alla fine dicono all’amico di smetterla. Quelle botte da orbi possono bastare.

E se questa aggressione animalesca è stata filmata, tante altre aggressioni rimangono purtroppo ignare ai più. L’episodio è già all’esame delle forze dell’ordine e la Questura ha avviato le indagini.

Peppe Scifo (Cgil): “Sembra una scena di Gomorra: gli ‘scugnizzi” devono dimostrare la loro capacità”

Sull’aggressione è intervenuto il segretario provinciale della Cgil, Peppe Scifo. È lui a dare questa versione dell’accaduto. L’aggressione è avvenuta forse solo per “farsi vedere bullo e feroce”. Non sapremo mai se l’episodio contestato fosse vero ma ciò è assolutamente irrilevante.

“Questa volta forse c’è di più – scrive Peppe Scifo – perché a vedere le immagini si capisce immediatamente l’atto premeditato e organizzato con l’apporto di una diretta video per filmare tutto. Ma perché? Di solito l’azione delinquenziale dovrebbe avvenire di nascosto, e invece questa volta la scelta è stata al contrario; rendere l’aggressione pubblica, filmandola a testimonianza di cosa? Sembra una scena di Gomorra dove gli ‘scugnizzi” devono dimostrare la loro capacità e la loro maturità delinquenziale per accreditarsi tra i capi e i capetti delle cosche. Se così fosse siamo di fronte ad un fatto di inaudita gravità di cui la comunità tutta deve comprenderne l’entità”.

Il sindacato ritiene prioritaria e inderogabile la questione giovanile e lancia delle proposte: quella di realizzare “spazi aggregativi e interventi sulle dipendenze” e dichiara la disponibilità del sindacato a dare un contributo  “darà il proprio contributo e un sostegno alle Istituzioni in questo percorso, a partire dall’amministrazione comunale e  al sindaco, nella richiesta di maggiore presenza dello Stato con l’incremento degli organici delle forze di Polizia per rafforzare i presidi nel territorio, ma anche attraverso la richiesta di investimenti straordinari sul campo educativo e sociale”. 

Se il sindacato è pronto a fare la sua parte, chiede al contempo “un segnale forte contro tutti quei comportamenti diffusi in città che attaccano a vari livelli i beni comuni e la collettività, contrastando con determinazione l’idea che qui esistono vaste zone franche in materia di inquinamento e rispetto del codice della strada, per citare alcuni esempi. Il bullismo, la violenza, il vandalismo non possono prevalere nei confronti della collettività, a discapito di beni comuni, della salvaguardia dell’ambiente, della sicurezza stradale e della comunità”. 

Il sindaco Aiello: “Riceverò la vittima. Molti episodi sono un attacco contro di me”

Intanto il sindaco Francesco Aiello esprime solidarietà alla giovane vittima della brutale aggressione e annuncia che lo riceverà a Palazzo Iacono per esprimergli la propria solidarietà. “La città e i cittadini che rappresento, insieme all’amministrazione e al sottoscritto, esprimiamo solidarietà a questo giovane e auspichiamo un intervento forte da parte degli organi istituzionali preposti”.

Aiello nei giorni scorsi ha denunciato i numerosi episodi di microcriminalità che si verificano in città, indicandoli anche, in alcuni casi, come un attacco diretto proprio contro di lui. Sempre nella giornata di oggi ci sarebbe stato anche un tentativo di incendio al serbatoio di via Fanti (quartiere Colledoro), che serve buona parte della città. Il sindaco scrive sui social: “L’attacco è contro la città, contro la legalità, contro il buon governo, contro la mia persona. Non è la prima volta che accade”. 

E aggiunge: “Sto scoperchiando tutti gli altarini, i soprusi, le resistenze, le tendenze alla prevaricazione sulle attività’, alle situazioni illegali preoccupanti, come gli ingressi al mercato ortofrutticolo. Li ho scoperti con le mani nel sacco a intrecciare traccheggio e maneggio improprio del denaro pubblico, ad approfittare, ho respinto i ricatti e avviato un modo sano di amministrare, corretto, onesto e senza latrocinio”. 

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