Intorno alle ore 7 di stamani, il reparto di psichiatria dell’Ospedale Maria Paternò Arezzo di Ragusa è stato interessato da un allagamento causato dalla rottura di un tubo dell’impianto di condizionamento. L’episodio ha richiesto l’immediato intervento dei Vigili del Fuoco di Ragusa, che hanno messo in sicurezza i locali e confermato che l’allagamento non era […]
La start up ragusana che recupera gli scarti agricoli della canapa industriale
05 Gen 2021 09:41
Una start up ragusana nata nel 2015 e che ha il fine di recuperare gli scarti agricoli della canapa industriale per produrre bioplastiche. Si chiama Kanèsis, dal greco κίνησις (kinesis) ossia “movimento”, una startup nata dall’incontro tra Giovanni Milazzo e Antonio Caruso.
Un’attività imprenditoriale che nello sviluppo delle nuove bioplastiche guarda alle filiere locali, ai suoi scarti organici e permette di creare una salda rete di economia circolare locale che fa incontrare agricoltura e industria.
Un’impresa che ha fatto dell’educazione ambientale un perno importante del proprio percorso, incontrando anche il mondo dei Makers e della stampa 3d.
Già da prima del 2015 Milazzo, allora studente di ingegneria, era impegnato nella ricerca sul comparto industriale della pianta della canapa, arrivando poi insieme ad Antonio a brevettare la prima bioplastica a base di canapa, l’HempBioPlastic (HBP), un biocomposito completamente vegetale prodotto a partire dagli scarti di lavorazione della canapa industriale e che è la base dell’Hemp Filament, il filamento adatto per la stampa in 3d. Il progetto però ora sta evolvendo e dimostrando come anche gli scarti dell’agricoltura siciliana possano trasformarsi in materia prima contenente biomassa con i principi attivi necessari per le bioplastiche e per i prodotti congeniali al mondo industriale.
La filosofia dell’azienda si basa sul principio dell’economia circolare: ciò che è considerato uno scarto per l’azienda, non lo è affatto per un’altra. In questo caso, gli scarti di produzione agricola, diventano materia prima per la produzione di bioplastica per un’altra azienda, in un circolo virtuoso che può diventare davvero, nel futuro, un modello. E già, in parte, lo è.
© Riproduzione riservata